Venerdì 21 marzo, nella splendida cornice del L@W Live di Varese, si è tenuto un evento speciale: un aperitivo finanziario dal titolo “Sostenibilità: Gestire i rischi per aumentare i rendimenti dei nostri portafogli”. Un incontro nato per sfatare un mito: la sostenibilità non è una moda passeggera, ma una direzione chiara verso cui si stanno muovendo governi, imprese e investitori.
L’obiettivo della serata era duplice: da un lato, dimostrare che finanza e realtà non sono due mondi separati, ma interconnessi; dall’altro, evidenziare come la sostenibilità non sia solo un dovere etico, ma anche una scelta strategica per ottimizzare i rendimenti finanziari. Per dare concretezza a questa visione, è stata coinvolta un’azienda attiva nel settore delle comunità energetiche, a dimostrazione che il cambiamento è già intorno a noi.

La prima parte dell’incontro ha offerto uno sguardo sui Sustainable Development Goals (SDGs) delle Nazioni Unite, analizzando dati del PNRR relativi alla mobilità sostenibile e all’economia circolare, un settore che in Italia ha mostrato una crescita tripla rispetto al PIL nazionale.
Successivamente, l’attenzione si è spostata sulla finanza. Una società di gestione patrimoniale, per cui la sostenibilità è un pilastro strategico, ha illustrato tre motivi fondamentali per cui investire in questo ambito:
La spinta normativa – Le regolamentazioni in materia di sostenibilità sono aumentate del 155% negli ultimi anni, rendendo sempre più necessario per le aziende adeguarsi a questi standard.
La gestione dei rischi – Sono stati analizzati casi di tre aziende penalizzate dal mercato per non aver rispettato i principi ESG, a fronte di una società che, partendo da un settore critico come quello dei rifiuti, ha saputo reinventarsi in chiave green.
L’efficacia della gestione attiva – È stato dimostrato come le società di gestione possano influenzare positivamente le aziende in cui investono. Un esempio? Un colosso del cemento che, grazie al coinvolgimento del management, ha ridotto le emissioni e incrementato l’uso di energie rinnovabili.
Ovviamente, la strada verso un futuro sostenibile è ancora lunga e piena di sfide, ma il volume di risorse allocate in questa direzione è in continua crescita.

Non è mancato un accenno alla politica internazionale, con un focus su Donald Trump e il suo approccio scettico verso la Green Economy. Curiosamente, nonostante le sue posizioni, durante il suo precedente mandato il settore ha registrato un’espansione significativa.
L’evento si è chiuso con l’intervento di un’azienda specializzata in comunità energetiche, un tema che anni fa suscitava meno interesse, ma che oggi sta diventando cruciale. Comprendere il funzionamento di queste realtà è essenziale per coglierne il potenziale rivoluzionario.

La conclusione della serata ha tirato le fila del discorso: la transizione verde è un’opportunità per tutti. Gli investitori possono sceglierla attraverso fondi ESG o investimenti diretti nelle comunità energetiche; le società di gestione possono orientarsi verso aziende sostenibili, innescando un circolo virtuoso con benefici tangibili per tutti.
Come sempre, la chiave è una scelta consapevole, basata su obiettivi chiari, tolleranza alla volatilità e un’adeguata prospettiva temporale. E se questa scelta può essere anche sostenibile, tanto meglio.