Lo spettro dell’inflazione si abbatte come una mannaia sui risparmi degli Italiani che solitamente hanno nella liquidità e nelle obbligazioni i loro investimenti preferiti. Con l’inflazione al 6 per cento, lasciare i soldi sul conto corrente può essere un vero e proprio “suicidio finanziario”. Qualcuno vocifera che l’aumento dell’inflazione possa essere una strategia da parte dei governi per ripagare il debito pubblico: negli Anni Novanta a un’inflazione del 10 per cento si associava la possibilità di investire in Titoli di Stato allo stesso tasso per coprirsi; oggi a un 6 per cento si contrappone un tasso vicino all’1 per cento(tranne quelli legati all’inflazione), con un risparmio per lo Stato.

Il Governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco, ha parlato recentemente di una tassa sui risparmi: che sia questa? In un contesto come questo, cercare di coprire il valore del proprio denaro con titoli a reddito fisso è un’utopia. Pagheremo quindi con i nostri acquisti il debito pubblico contratto dagli Stati? Andiamo con ordine. L’inflazione è il calcolo del valore di un ipotetico paniere di beni che viene monitorato nel tempo: se aumenta abbiamo inflazione, se diminuisce deflazione. Per tasso di interesse si intende invece un costo che il debitore deve pagare al creditore.

Che relazione hanno beni di consumo e debito pubblico? Quando facciamo un acquisto di qualsiasi genere, il bene acquistato genera una serie di imposte dirette e indirette, che vanno dall’IVA sino all’Irpef. Queste tasse sono entrate che creano surplus allo Stato: quando acquistiamo un Titolo di Stato diventiamo creditori nei confronti dello Stato stesso, e questo a differenza delle tasse crea deficit, cioè è un costo. Se le entrate aumentano con un tasso superiore rispetto alle uscite, si crea un surplus che diminuisce il debito pubblico.

Un altro asset amato dagli Italiani è quello immobiliare. Amiamo la prima, la seconda, la terza… casa, ma una normativa in studio dall’Unione Europea potrebbe mettere i proprietari in condizione di fare spese per adeguare gli immobili alle nuove normative energetiche. Dal 2030 si dovrà – in caso di vendita, rinnovo dell’affitto, ristrutturazione e così via – avere una certificazione energetica ad hoc. La normativa prevede una graduale ma costante decarbonificazione delle emissioni delle abitazioni: la rivoluzione Green tocca anche il bene più amato degli Italiani. La nuova normativa impatterà sicuramente su costi delle transazioni, sui costi di adeguamento per continuare ad avere un reddito da affitto e sulle ristrutturazioni. Proviamo ad immaginare di avere due immobili in affitto e che in uno stesso anno entrambi gli inquilini se ne vadano: per poter riaffittare devo adeguare entrambi gli immobili alla nuova normativa energetica, dovrò affrontare spese e ritardare il nuovo affitto… E se gli standard aumentano negli anni successivi? Avremo ancora nuove spese.

In contrapposizione a questi asset troviamo l’economia reale, che per assurdo da queste due potrebbe trarre beneficio: come? Un’azienda che vende a un prezzo più alto avrà un’entrata maggiore, vero anche che pagherà di più le materie e l’energia, ma la marginalità potrebbe non risentirne, anche perché gli incentivi del PNRR potrebbero dar loro una mano. Essere azionista di questa azienda potrebbe portare dividendi e incremento del capitale.

Nel caso dell’immobiliare, forse il settore produttivo di maggior impatto in Italia: tutte le aziende del settore potrebbero avere un bel vantaggio. In entrambi i casi aumento degli utili e dei ricavi sarebbero un beneficio per gli investitori. Come sempre non esiste l’investimento magico, ma bisogna inserire all’interno della propria strategia investimenti in economia reale nella quantità giusta per il nostro profilo rischio/rendimento.

L’altro giorno ho incontrato un signore di una certa età che stava avendo difficoltà a pagare alle macchinette automatiche di un parcheggio, così l’ho aiutato. Mi ha detto: “Che bello quando c’era qualcuno con cui parlare, era tutto più semplice una volta!” Il mondo evolve e a volte restiamo staccati. Il mondo diventa più complesso e qualcuno deve aiutarci a decodificarlo. 

Puoi comportarti come facevi anni fa, ma il risultato potrebbe non essere quello sperato, vale per tutte le cose ed in particolare per i tuoi investimenti.

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