“Quando soffia il vento del cambiamento, alcuni costruiscono muri, altri costruiscono mulini a vento”.
Quando l’altro giorno ho risentito questo proverbio cinese avevo sulla mia scrivania un grafico, di cui ho anche parlato in un video poco tempo fa, in cui si evidenzia una ragione all’anno per non investire con riferimento agli ultimi cinquant’anni. Nel 1973, in piena crisi energetica, c’era chi professava il ritorno al carbone e chi pensava al motore elettrico e alla fusione nucleare; nel 2008, in piena crisi per i Mutui Subprime, c’era chi pensava alla fine del mondo finanziario come lo conoscevamo e una crisi infinita e chi pensava ai rimedi per non incorrere un’altra volta nel problema; nel 1986, quando è successo il disastro di Chernobyl, qualcuno pensava alla fine del nucleare e altri a renderlo sicuro… Potrei fare altri esempi, ma mi fermo qui.
“Oggi è diverso!” Questa è l’affermazione che molti potranno fare. Oggi intanto si sommano guerra, materie prime, inflazione e così via: ogni volta è diverso, ma ogni volta gli esseri umani trovano una soluzione. Un esempio su tutti? Dal 2000 al 2003 nell’ordine; Dat-com, Torri Gemelle, scandali contabili e Guerra in Iraq, manca il carico di briscola e abbiamo tutto: eppure nei cinque anni successivi abbiamo assistito a una grande crescita. Allora, anziché innalzare muri, costruiamo mulini a vento e cominciamo a chiederci dove andrà questo mondo: perché da qualche parte andrà. Come dice Steven Pinker nel suo saggio “Illuminismo adesso” sono le persone illuminate, cioè quelle che non pensano a complotti o cose di questo genere, che hanno cambiato il mondo: vi consiglio di leggerlo.
In tutti questi cambiamenti possiamo trovare settori, aree e strumenti su cui puntare. I primi due settori che mi vengono in mente sono la sicurezza informatica e l’energia pulita: non possiamo più pensare di essere in balia di hacker che possono minacciare il nostro sistema operativo o che possano tenere in scacco i dati delle persone; domande come: “Ma gli hacker possono azzerarci i conti?” sono sicuramente frutto di una propaganda non illuminata, ma di chi vuole speculare. La chiusura delle forniture di gas e petrolio dalla Russia ci ha fatto invece capire che dobbiamo cercare energie alternative ed ecologiche: magari una bella centrale di quarta generazione? Perché dobbiamo guardare avanti e non indietro. La paura attanaglia e non fa crescere.
La Cina oggi sta applicando una restrizione netta per portare a zero i contagi covid: “Così distrugge la propria economia”, si dice. Le scelte cinesi alla fine si sono sempre però rivelate vincenti. Mentre chiude per COVID investe in formazione, puntando così a diventare non più la fabbrica del mondo, ma una fucina di idee. Il mondo sta cambiando e noi non ce ne accorgiamo: la Cina è già la prima economia e crescerà ancora, quindi è in questo momento un’occasione di investimento. Per assurdo anche l’Italia potrebbe esserlo se solo usassimo correttamente il PNRR, che molto assomiglia a un Piano Marshall (anche lui un illuminato che ha visto oltre).
Il mercato si riprenderà? Questa domanda me l’hanno fatta anche l’altro giorno. La domanda vera da porre è non se il mercato si riprenderà, ma quando. A questa domanda chiaramente non posso dare una risposta, ma so, perché la storia ce lo insegna, che tanto più sono violente le correzioni e tanto più veloci, tanto sarà rapida la ripresa. Un esempio su tutti: a metà ottobre 2001 Milano Finanza intitolava “Wall Street batte Bin Laden”. A caduta violenta corrisponde una altrettanto violenta ripresa.
Come dicevo non è dato di sapere quando ripartirà il mercato: oggi mentre scrivo il mercato ha fatto un balzo in avanti, potrebbe essere il primo giorno di ripresa come un giorno interlocutorio, ma una certezza l’abbiamo. Il prossimo picco di Borsa sarà più alto del precedente. Nel frattempo cerchiamo di non farci trovare impreparati: magari un bel piano d’accumulo piuttosto che degli aggiuntivi o dei ribilanciamenti… ma solo se non ho pianificato correttamente o se ho liquidità, perché chi ha pianificato correttamente deve solo pazientare. Costruiamo mulini a vento per lasciare ai nostri figli e nipoti un mondo migliore e per far questo investiamo nel futuro.
PS. Se vuoi approfondire questi e altri temi iscriviti al mio gruppo Facebook e se già sei iscritto invita un tuo amico a farlo. E se vuoi leggere il mio libro “La Finanza dei Pomodori”…
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