La Divina Federica Pellegrini, giunta alla sua quinta olimpiade, quest’anno a Tokyo si è aggiudicata ben due finali: abbiamo tutti applaudito la regina del nuoto, che in conferenza stampa ci ha regalato parole scaturite da vent’anni dedicati allo Sport. Insomma: se Federica Pellegrini gestisce il suo denaro come la sua carriera, allora vincerà di sicuro un altro oro.

Quali sono gli elementi – oltre al talento, che è importante, ma non fondamentale – che permettono a un atleta di raggiungere i suoi traguardi? Ne ho trovati quattro: gli obiettivi, la pianificazione, l’allenamento e il coach. Con gli stessi criteri possiamo gestire i nostri denari e sicuramente andare a medaglia.

Primo, gli obiettivi: è la cosa più difficile da focalizzare. Andare al mare non è un obiettivo, ma bensì un desiderio. Andare al mare in Sardegna, in un hotel a cinque stelle, dal 25 luglio al 10 agosto spendendo TOT euro: questo è un obiettivo. Mandare all’università i figli è un desiderio, accantonare 30 mila euro per le tasse di un ateneo è un obiettivo. Quando chiedo ai miei clienti i loro obiettivi, ottengo sempre desideri; solo attraverso le informazioni che ricevo a ogni visita riesco a trasformare il loro desiderio in obiettivo. Siamo tutti in grado di formare un obiettivo, ma bisogna allenarsi per saperlo fare.

Secondo, la pianificazione: finite le Olimpiadi del 2012 la Pellegrini ha pianificato il percorso per raggiungere le olimpiadi di Rio 2016. La pianificazione definiva i percorsi intermedi da fare, carichi di lavoro, meeting e competizioni a cui partecipare, Campionati Italiani, Europei, Mondiali e così via. Tutta la pianificazione del quadriennio era focalizzata su Rio. Tutta la pianificazione finanziaria di un risparmiatore deve essere focalizzata ad avere risorse per una vecchiaia tranquilla, passando per l’auto, la casa, lo studio dei figli e via discorrendo. Gli investitori purtroppo soffrono di quella che definisco “Sindrome da numero in basso a destra”: guardano cioè i rendiconti come un’entità unica, senza spacchettare gli obiettivi. Pensate se Federica Pellegrini, dopo aver vinto l’oro, in un meeting mettesse in discussione tutto il quadriennio olimpico perché la medaglia che riceve non è quella olimpica: sarebbe assurdo! Invece è proprio quello che fanno la maggior parte degli investitori: mettono in discussione le scelte perché non tengono conto di obiettivi e tempo. Un investitore olimpionico guarda l’obiettivo studio dei figli con occhi diversi rispetto all’accantonamento pensionistico, ma anche rispetto all’accantonamento per l’auto. Gli atleti hanno ben chiaro che ogni passaggio, ogni risultato, persino ogni delusione è uno step per arrivare all’obiettivo finale.

Terzo, l’allenamento: qualunque atleta che si rispetti si allena tutti i giorni. L’investitore che si rispetti dovrebbe allenarsi. Ci sono per l’investitore due tipi di allenamento: l’allenamento alla Finanza, che si fa leggendo e informandosi, per arrivare a un corretto legame con il denaro; il secondo allenamento, molto più pratico, è quello di accantonare ogni mese del denaro per il raggiungimento degli obiettivi.

Infine quarto, il coach: la carriera della Divina non è stata sempre vincente, anche lei ha avuto problemi. Tutti ci ricordiamo le crisi nelle sue specialità. Anche la Pellegrini è una persona come tutte le altre e come tutte le persone è soggetta alle emozioni, alle paure e a tutti quei fattori che possono mandare in tilt il nostro cervello. In ogni momento buio della carriera, Federica si è ancorata al suo coach: l’ha anche cambiato, a volte ci ha preso, a volte no, ma sta di fatto che quando le emozioni erano più forti della logica perdeva, quando il coach la riportava alla realtà, ponendole davanti pianificazione e allenamento al posto delle paure, lei tornava a vincere. Anche l’investitore dovrebbe avere il suo coach: i mercati non sempre vanno sempre allo stesso modo, possono succedere fatti che sconvolgono il tutto, possono esserci i momenti di crollo come quelli di boom dei mercati azionari. Qui subentrano le emozioni, che possono mettere in discussione tutto ciò che si è fatto: se il mercato scende si vuol vendere tutto, se sale si perde di vista la propria propensione al rischio aumentandola.

Tutti questi fattori, che sono anche chiamati Bias Comportamentali, hanno bisogno di un coach che vi rimetta in carreggiata con la corretta pianificazione e il giusto allenamento.

Se vuoi un Coach con cui fare la tua personale Olimpiade…

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