Ricordate la maglietta gialla con lo Smiley che compare tra l’altro nel mitico film Forrest Gump? Oggi usiamo regolarmente le Emoji, che altro non sono se non le figlie di quella faccia gialla sorridente disegnata per la prima volta da Harvey Ball nel 1963: lo smile fu appeso alle scrivanie dei dipendenti di una compagnia assicurativa Worcester, nel Massachusetts, allo scopo di sollevare il loro basso morale. Nella trama del film, Forrest crea in realtà lo Smiley quasi per caso, donandolo poi immediatamente a quello che è considerato a tutti gli effetti il suo inventore.

È proprio con il personaggio di Forrest che oggi voglio portarvi a riflettere su quanto il business e gli affari, che spesso sono visti come un qualcosa di molto astratto e lontano dal mondo reale, quasi di cattivo, possano essere invece ricondotti spesso e volentieri a qualcosa di molto più concreto e terreno e, perché no, di sostenibile. Nel caso di Forrest, lui passa con leggerezza e quasi per caso da un successo all’altro, a seconda degli accadimenti spesso anche dolorosi che si presentano nella sua vita: dalla compagnia di pesca dei gamberi alle magliette con lo Smiley, passando per le racchette da ping pong alle partite di football americano.

In tutti questi passaggi Forrest mantiene sempre il suo carattere generoso al limite dell’ingenuo e il suo sguardo fanciullesco sul mondo e sulle persone che lo abitano: riesce ad arricchirsi e a diventare famoso senza svendere se stesso e i valori in cui crede e che gli sono stati trasmessi. Ed è sempre qui che noi, legati al mondo reale, pensiamo: che bello sarebbe se si potesse davvero investire in qualcosa e nello stesso tempo fare del bene. La verità però è che crediamo che la Finanza non possa essere positiva, né tantomeno etica o sostenibile. 

Eppure parliamo di quella stessa Finanza che tanto influisce sulla nostra vita e che negli anni ha creato esigenze e mercati del tutto nuovi. Henry Ford creò la sua Model T, creando dal nulla il mercato delle auto e trasformando il carro in un mezzo a vapore. La Procter & Gamble ha trasformato il dentifricio, nato con gli Egizi, in un presidio medico con aggiunta di fluoro per i denti, creando di fatto un mercato.

Ma si può investire e fare del bene?

Uno dei problemi più grandi che assilla il nostro Pianeta, e che sicuramente si ripercuote sui nostri figli e potrebbe drammaticamente ripercuotersi sui nostri nipoti e pronipoti, è quello dello smaltimento dei rifiuti e in particolar modo della plastica. Oltre che a riciclare le bottiglie oppure andare a fare pulizia volontaria nei boschi e sulle spiagge nel nostro tempo libero, cosa altro possiamo fare per aiutare il mio Pianeta?

La risposta? È investire. Sì, avete proprio capito bene: investire. Nella fattispecie in tutte quelle aziende che si occupano del riciclo piuttosto che della produzione di contenitori biodegradabili.Tempo fa vi parlavo dell’inceneritore in centro a Copenaghen, che è a impatto zero: investire in aziende che costruiscono questi inceneritori ci produrrà utili e aiuterà il nostro mondo; i nostri soldi messi in queste aziende ci daranno un mondo migliore, a partire da quel plastica free che tanto ambiamo per le future generazioni.

Un altro argomento molto dibattuto è quello del benessere: ritmi frenetici, stress, preoccupazioni (e mettiamoci anche pandemie) ci creano forti disagi, che influiscono davvero negativamente sulla qualità della nostra vita. Una delle conseguenze dirette di questo disagio sociale è il decremento demografico: la cui causa più macroscopica è data dal fatto che le famiglie fanno meno figli, innanzitutto perché, se lavorare tutti quanti è diventata un’esigenza, non saprebbero materialmente a chi affidare i figli nei loro primi anni di vita mentre i genitori sono al lavoro; oppure, anche se lo sanno, non potrebbero permettersi il costo degli asili nido. Come evitare un simile tracollo, che si ripercuoterà tragicamente sul nostro futuro? Anche qui, la risposta è una sola: investire. Investire in società che fanno del Welfare un vero e proprio must potrebbe allora essere un bene non solo per le aziende, non solo per i genitori, ma anche per noi. Maggior Welfare significa più nascite, più nascite a tendere significa più lavoratori e minor pressione sulle pensioni.

All’interno delle nostre scelte di investimento, in base alle nostre esigenze, possiamo inserire prodotti che hanno una duplice funzione: far crescere il nostro denaro e far del bene al nostro Pianeta o farci star meglio. Alla fine più nascite significa anche più gioia, più vita e un mondo di conseguenza migliore: che può crescere anche a misura di bambino, tornando a pensare al nostro Forrest.

Puoi investire, guadagnare e fare del bene. Non ci credi?

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