Negli Anni Settanta si correva al bar con gli amici a vedere il Rischiatutto condotto dal mitico Mike Bongiorno: un momento di condivisione – come dire i social di allora – quando la televisione sembrava ancora un’autentica rivoluzione. A distanza di poco più di cinquant’anni stiamo parlando di Metaverso o realtà virtuale. Il temine metaverso è da attribuire a Neal Stephenson,che lo ha usato per la prima volta nel suo libro di fantascienza Snow Crash: lo scrittore statunitenseha immaginato una realtà virtuale che ci avrebbe permesso, attraverso la condivisione in Internet, di formare avatar tridimensionali.

In poco più di settant’anni abbiamo visto dapprima nascere la tv commerciale, che ha fatto la fortuna di chi ha avuto la lungimiranza di investirci, e non solo gli imprenditori proprietari, ma anche i piccoli investitori; abbiamo assistito all’avvento della tv satellitare: io che sono cliente della prima ora di Sky, quando ancora si chiamava Telepiù, ho vissuto tutte le evoluzioni di questa nuova tv. Oggi invece siamo ancora a un gradino superiore. Negli ultimi anni abbiamo visto la diffusione della tv via streaming (Netflix in primis) e un modo nuovo di fare televisione: siamo passati dalsubire il palinsesto a creare il palinsesto come più piace a noi. Anche Netflix comunque sta ormai subendo da tempo attacchi di vario genere, da Amazon ad Apple che stanno creando la loro tv in alternativa, sino a Disney Channel che ha visto letteralmente esplodere il numero di utenti.

E adesso si parla di Metaverso applicato ai media. Ma cosa potrà succedere?


Nell’arte abbiamo avuto un sacco di polemiche per quanto riguarda il metaverso con opere virtuali che sono create e vendute attraverso certificati digitali (Nft) di autenticità una nuova fonte di arte che in quanto nuova crea disaccordi tra chi vuol seguire l’onda e chi no. Polemiche anche per il mondo dei videogiochi, dove si discute in merito ai feriti in salotto, persone che una volta entrati nel metaverso lottano con avatar virtuali e facendo a pugni con loro si fanno del male: un nuovo orizzonte per il mondo game, anche se qui i fruitori non discutono certo sull’opportunità.

Come tutto ciò che c’è di nuovo, anche il metaverso fa paura: l’uomo, come dico sempre. le sue streghe da mettere al rogo le deve sempre trovare. La prima volta che ho sentito parlare di metaverso mi è venuta in mente la mitica scena di “Le Comiche” con Renato Pozzetto e Paolo Villaggio che escono dal film ed entrano nella sala cinematografica: e se un giorno fossimo noi a entrare nel film? Se ci fosse ancora mio padre, forse vorrebbe cavalcare al posto di John Wayne ne “Il Grinta”; io invece prenderei volentieri il posto di Sean Connery in uno 007 a scelta. E voi? Ognigiorno abbiamo novità in questo senso e probabilmente arriveremo a tutto questo in ogni salotto perché come sempre il progresso non si ferma, ma per adesso limitiamoci a non perdere il treno.

In campo finanziario queste società avranno sicuramente una crescita e, come gli investitori della prima ora delle tv commerciali, chi vorrà avvicinarsi a questo mondo potrebbe trarne dei profitti.Come dico sempre, all’interno di una strategia ben oliata un investimento in queste nuove tecnologie potrebbe essere interessante. Un mercato nuovo è soggetto a oscillazioni anche violente e frequenti, ecco perché un accumulo potrebbe essere la tattica da usare per dare seguito alla nostra strategia.

Possiamo giocarlo insieme questo game, non credi?

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