Uomo vitruviano

La Rai pubblicizza la serie su Leonardo, forse la mente più fulgida che il mondo abbia mai visto. Sempre sulla TV di Stato, Roberto Benigni legge i versi del Sommo Poeta, Dante, di cui quest’anno si celebrano i 700 anni dalla morte. In questi stessi giorni Il Sole 24 Ore pubblica anche un’indagine in cui si fotografa l’impietosa situazione scolastica in Italia: e l’immagine che ne esce non è certo edificante.

Queste notizie, come tante altre che si succedono nell’ultimo periodo, restituiscono un quadro completamente dissonante: alla grandezza della nostra Cultura si contrappone infatti la pochezza della sua diffusione.

Un Paese senza cultura è destinato a non crescere: è noto infatti che le Nazioni dove il livello culturale è più alto hanno un grado di benessere maggiore.

Se, come nel famoso giochino de La Settimana Enigmistica, uniamo i puntini, scopriamo una Nazione, la nostra, che è stata eccellenza per tanti secoli nei più sconfinati campi del Sapere, e che oggi invece si trova indietro rispetto a molte altre che l’hanno inseguita per anni e che rischia, proprio per la propria carenza culturale, di non produrre benessere.

Fonte Il sole 24 ore lunedì 22 Febbraio 2021

Ma come siamo arrivati a tutto questo?

Nell’articolo apparso il 27 settembre 2019 a firma Gavosto/Molina su Lavoce.info https://www.lavoce.info/archives/61364/italia-bocciata-alluniversita/ si sottolineava come questa situazione sia figlia di due problematiche evidenti, cioè della poca richiesta di istruzione e della scarsa offerta. Se poi aggiungiamo la penuria degli investimenti pubblici nell’Istruzione – l’Italia infatti è al di sotto della media europea – il gioco è fatto. Questa scarsità di investimenti dimostra la poca lungimiranza della nostra Politica nei confronti delle nuove generazioni.

Ci troviamo così ad essere un Paese dove aumentano giornalmente i NEET.

Questa sigla è l’acronimo inglese, piuttosto complicato, che sta per “(Young people) Neither in Employment or in Education or Training” o anche “Not (engaged) in Education, Employment or Training” e identifica i giovani che non lavorano, non studiano, non sono interessati né a formarsi né a un’occupazione duratura. Un fenomeno che riguarda tutta l’Europa, ma nel nostro Paese si accentua e raggiunge punte vicine al 40 per cento nelle regioni meno sviluppate del Meridione d’Italia.

L’assurdo è che la probabilità di trovare lavoro in Italia per un laureato tra i 25 e i 64 anni, statistiche alla mano, è di 10 punti percentuali superiore rispetto ad un diplomato e il suo reddito poi è addirittura maggiore del 50 per cento.

Un altro dato riportato da più parti è la mancanza quasi totale dell’educazione adulta e di quella finanziaria in particolare, dove ci collochiamo, anche qui, tra gli ultimi Paesi in Europa e molto indietro nel mondo.

Le statistiche ci dicono che più l’investitore ha cultura, e di tipo finanziario nello specifico, maggiore è la probabilità che questi ottenga risultati migliori dai propri risparmi. Questo fa sì che un risparmiatore/investitore evoluto possa liberare risorse che a loro volta saranno il volano per accrescere produttività e ricchezza per tutti.

Da uno studio di Black Rock Investiments (il primo gestore mondiale) fatto in 13 Nazioni europee e su 27 mila soggetti intervistati, è emerso che gli Italiani sono un popolo di risparmiatori, ma non di investitori. Ci collochiamo al vertice per quanto riguarda il risparmio e in coda alla classifica per gli investimenti, perfettamente in linea con la nostra poca cultura finanziaria.

Sostenere che la Cultura sia solo un costo è un errore madornale: è invece un investimento per il futuro. Lo dimostrano per esempio i dati riportati dalla Regione Emilia Romagna sul proprio portale di statistica, che evidenziano come il progetto “Io sono Cultura” abbia portato il PIL regionale ad aumentare nel 2018 rispetto al 2017 del 4,5 per cento. “Ignorare è utile” non sembra insomma uno slogan di cui andare particolarmente fieri.

Puoi migliorare la tua cultura finanziaria e il tuo status di investitore seguendo la mia newsletter e i miei webinar.

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