La traduzione dal’inglese di bias è pregiudizio, sulla Treccani si trovano i termini obliquità, inclinazione, tendenza.
Da anni il termine bias è entrato a far parte del vocabolario usato nel mondo della finanza.
Da quando il premio Nobel per l’economia è stato dato a Daniel Kahneman il comportamento degli investitori è diventato oggetto di studio.
▶️ I bias comportamentali sono diventati indicatori della “qualità” dell’investitore.
Ho dedicato ai bias ben 5 sorsi all’inizio di quest’ano, perché oggi più che mai diventa importante aiutare i clienti a non farsi forviare.
Il bias che non ho trattato nei 5 sorsi è conosciuto come avversione alle perdite.
🆘 Gli investitori hanno la tendenza ad amplificare nelle loro teste la perita e a ricordarsene maggiormente rispetto ai guadagni.
È un comportamento che avviene solo con gli investimenti? Assolutamente no.
Mi è capitato di parlare con un amico e di chiedergli quali sono state le vacanze estative che ricorda maggiormente, una positiva e una negativa, mi ha parlato con dovizia di particolari di una bruttissima esperienza vissuta in giro per l’Europa, ed ha liquidato in fretta e furia una bellissima esperienza in Irlanda.
La cosa che mi ha colpito di più è stata l’affermazione: “ non manderei mio figlio in giro per l’Europa”, tendiamo a fuggire da un’esperienza negativa ed a fare scelte sulla base di questa, perché non pensare che il figlio in giro per l’Europa potrebbe avere un’esperienza bellissima?
Naturalmente la domanda era volta ad analizzare proprio questo bias.
L’avversione alle perdite porta gli investitori a stare lontano da investimenti potenzialmente molto interessanti.
Recentemente ho scritto del Nasdaq e delle sue performance a 3 cifre, ma gli investitori italiani si sono guardati bene dall’approfittarne, non perché abbiano un’avversione ai guadagni, ma ricordano le perdite, ad esempio quelle dei titoli tecnologici del 2000, e nella loro testa la tendenza può essere solo quella.
Come sempre solo una pianificazione ed un consulente possono cambiare le cose, quante sono infatti le occasioni che perdiamo perché non abbiamo pianificato bene le nostre risorse.
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