Vi ricordate cosa successe l’11 settembre 2001 ? Come l’evento terroristico più grave del secolo si abbattè sui mercati finanziari e soprattutto su quello dei titoli tecnoligici ? Sembra ieri e sono passati quasi vent’anni.

Tutti ci ricordiamo di quel fatidico settembre di quasi un ventennio fa,  e tutti abbiamo ancora negli occhi le torri di New York che si sbriciolarono e crollarono a terra portandosi dietro migliaia di vite umane. E non fu l’unica cosa che trascinarono con loro, infatti di quei giorni ricordiamo in modo altrettanto nitido il crollo dei mercati finanziari e specialmente dei mercati dei titoli tecnologici, il Nuovo Mercato italiano e il Nasdaq in USA.

 Sinceramente non sono uno di quei consulenti ossessionati dai numeri, che tutti i giorni vanno a vedere le percentuali esatte di crescita o storno dei mercati, però qualche giorno fa quando sfogliando, si fa per dire visto che è in formato digitale, il “Sole”, ho letto del record del Nasdaq che ha superato i 10.000 punti sono rimasto del tutto impressionato. “ Diecimilaaaa mi sono detto.” E poi ho incominciato a rimuginare.

Come ho già detto in un mio Sorso precedente CronacaVs storia un mese dopo e precisamente ad ottobre 2001 un quotidiano finanziario pubblicava l’articolo:“ Wall Street batte Bin Laden“ L’indice principale di Wall Street era tornato al valore precedente “Le Torri”.

 In quei giorni invece l’indice tecnologico americano che veniva da un massimo di circa 4.400 punti scese a circa 1400 e toccò il suo minimo circa un anno dopo a settembre del 2002 arrivò a 832. Poi da lì una crescita continua e costante alimentata dalla nascita di tutte le aziende internet e social fino a toccare pochi giorni fa il punto massimo mai raggiunto di 10.094 e rotti con una crescita percentuale a tre zeri.

Mica pizza e  fichi !!

Ho fatto qualche calcolo solo per curiosità. Se avessi investito allora 5.165,00 €uro, cioè il controvalore di 10 milioni delle vecchie lire, oggi sarebbero oltre 62.500,00 con una crescita media annua di oltre il 14%.       

Ma la domanda che mi viene spontanea è: “Chi avrebbe resistito così tanto tempo senza voler monetizzare i guadagni?” Quindi bisogna costringersi ad investire parte delle nostre disponibilità in strumenti che hanno delle regole precise. Questo vuol dire costruirsi una pensione coi fiocchi!!

Quello che predico continuamente ai ragazzi e ai loro genitori.

Come ho detto sopra, Il TEMPO vince sempre. Come sempre è la miglior medicina e la miglior strategia. Tutto il resto sono variabili che non possiamo governare ma che il tempo ci aiuta a indirizzare verso la strada giusta.

Spesso quando parliamo di investimenti stiamo a scervellarci sul momento in cui dobbiamo comprare, o ci fissiamo uno “stop loss”  (stop alla perdita) per vendere che poi non rispettiamo, sul tasso fisso o variabile, sulle cedole, sulle valute, su questa o quella azione e dimentichiamo l’unica variabile che conta davvero e cioè il TEMPO, e soprattutto dimentichiamo che è l’unica variabile che possiamo  gestire in proprio perché tutte le altre non dipendono da noi.

Possiamo solo lasciare che gli eventi seguano il loro corso che nascano nuove aziende ( Zoom) e il mondo vada nella direzione del cambiamento, ma della crescita nello stesso tempo.

Per concludere cerchiamo di gestire meglio i nostri mal di pancia, magari aiutandoli con una pillola di “razionalità” e diamo retta a coloro che ci aiutano nella gestione dei nostri risparmi perché la loro esperienza e le loro competenze contano più di mille telegiornali.

E  se non abbiamo ancora fatto questa scelta,  questo è il momento giusto per farlo. 

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