“Negli ultimi anni, in un numero crescente di paesi, pratica culturale e benessere sono riconosciuti come fenomeni associati.”

Così Annalisa Cicerchia scriveva in un articolo del 2017 sul Giornale delle fondazioni.

La crescita di un paese e il suo benessere, nascono o per lo meno sono legati alla sua cultura.

Questo concetto viene riportato costantemente in molte pubblicazioni, qualcuno addirittura ha dichiarato: “La cultura è un vero farmaco”.

Sempre indagando sul rapporto cultura benessere, ho scoperto che un’indagine condotta in 78 paesi dalla London School of Economy, evidenzia che le regioni con un numero maggiore di atenei universitari hanno un PIL più alto. 

Andiamo con ordine.

Italia, culla della cultura per millenni oggi si trova a navigare a vista.

Da un rapporto del dicembre 2019 dell’OCSE PISA, non la nota città della torre, ma acronimo di Programme for International Student Assessment: http://www.triesteprima.it/formazione/scuola/studenti-italiani-poco-preparati-trieste-2019.html  si evince che gli studenti italiani hanno avuto un peggioramento della preparazione negli ultimi 10 anni.

Si nota che i nostri ragazzi hanno una preparazione in scienze, lettura e matematica inferiore agli studenti di molti paesi OCSE, (organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico), e leggono meno degli altri, questo è confermato da un indagine statistica sulle abitudini degli italiani  relativamente alla lettura, evidenzia che solo 4 italiani su 10 (Istat dati 2017) leggono un libro all’ anno, altra cosa che viene segnalata un diverso grado di cultura tra sud e nord Italia più elevato degli studenti del nord rispetto a quelli del sud.

E’ di questi giorni la notizia che nel bel paese non si riapriranno più le scuole a causa del Covid-19, e inoltre non siano pronti a fare lezioni a distanza, questo non fa certo onore al nostro paese, se siamo tra gli ultimi non è tutta colpa degli studenti.

Ma io mi occupo di denaro ed ho voluto capire ed approfondire l’analisi del rapporto cultura e benessere finanziario.

Studi recenti, oltre a quello citato, hanno dimostrato che cultura e benessere finanziario vanno a braccetto, quindi è ipotizzabile che per far ripartire questo paese gli investimenti vadano fatti in cultura.

Sono andato a verificare se è vero, un conto sono le parole l’altro i fatti, ed ho scoperto che la Cina che ha il PIL più alto si colloca in vetta anche nella cultura finanziaria, grazie anche all’esistenza di un piano per migliorare la conoscenza del denaro.

E l’Italia?

Come si nota dall’ indagine di Standard & Poor’s e Gallup fatta su 150.000 persone ci collochiamo al penultimo posto tra i primi 15 paesi europei (vedi grafico).

Dal grafico si vede che il nord Europa, che ha un grado di benessere migliore sia sociale che economico, ha un’educazione finanziaria migliore,

Dati tutti questi indizi possiamo sicuramente affermare che un grado di cultura maggiore corrisponde ad un benessere maggiore.

Nei prossimi mesi farò un piccolo corso di educazione finanziaria, disponibile sul mio sito www.sergiorotaconsulenza.it perché come dico da tanto tempo “Io non ci sto”.

Non è necessario diventare economisti, ma una cultura di base ci aiuta a migliorare i nostri risultati.

Una buona cultura finanziaria ed una corretta pianificazione possono farti raggiungere i tuoi obiettivi di vita. Vuoi saperne di più?

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