“Overconfidence”, in italiano eccesso di confidenza.
L’overconfidence (essere troppo sicuri di sé) è un tipo di bias (errore/distorsione) che riguarda il grado di cognizione relativo alle proprie abilità e la consapevolezza dei propri limiti, il che porta ad un’eccessiva fiducia nei propri mezzi e ad una sopravvalutazione di sé, portandoci spesso a sentirci più bravi degli altri.
Il più classico esempio di overconfidence è la guida.
Appena patentati salivamo in macchina e nell’ordine facevamo le seguenti operazioni: sedile, cinture, specchietti, freccia, partenza, e durante il tragitto, frecce alle rotonde, nessuna distrazione con cellulari o altro, attenzione massima a tutte le operazioni da fare.
Dopo anni di guida nell’ordine: partenza, cintura, durante il tragitto cellulare, frecce… “non sono mica un indiano”, e tutte le altre cose che non dovremmo assolutamente fare.
L’eccesso di confidenza dovuto all’utilizzo massiccio dell’auto ci porta ad abbassare molto la soglia di attenzione, perché ci consideriamo “ESPERTI”, perciò tutto quello che il buon senso ci dice di fare, lo tralasciamo.
Una cosa molto simile avviene per quelle persone che con gli investimenti arrivano allo stesso stadio di confidenza, tanto da abbassare le soglie di attenzione in quanto “ESPERTI”.
Se si approccia il mercato, facendo trading, che fra l’altro è molto in voga in questo momento su piattaforme che pubblicizzano guadagni facili e senza rischio, oppure semplicemente con acquisti una tantum, bisognerebbe sempre rispettare la propria propensione alla volatilità e all’accettazione di eventuali perdite.
Nella fase iniziale degli acquisti si rispettano queste regole, ma ad un certo punto, specialmente se si ottengono discreti risultati, si comincia a pensare di aver trovato “il metodo giusto” e quindi si comincia a derogare dai propri standard di volatilità/perdite.
La sensazione di sentirsi “esperti” è uguale all’usare il cellulare guidando, si aumenta cioè in maniera considerevole la possibilità di avere incidenti durante il percorso.
Spesso e volentieri l’overconfidence ci viene indotta dal classico amico che ci elenca l’innumerevole lista di successi che ha avuto negli investimenti, tralasciando, non per cattiveria, ma perché la mente cerca di rimuovere questi ricordi, gli errori. Cosi finiamo per accettare i suoi consigli, considerandolo “esperto”, salvo poi spesso svegliarci con un brutto risultato, e la giustificazione è la classica: “è la prima volta che mi succede”.
Evitare l’overconfidence si può, grazie all’aiuto di chi ci può dare una mano nello stabilire il nostro limite volatilità/perdita, impedendoci di andare oltre questo parametro fondamentale per non incorrere in incidenti di percorso dolorosi.
Dobbiamo inoltre tener conto che non esiste l’esperto che non prende mai una cantonata durante la sua vita da investitore. Lo stesso Warren Buffett, riconosciuto a livello mondiale come il più grande investitore in borsa, ha ammesso in alcune interviste di non avere il 100% di risultati positivi nel suo curriculum.

Altro tipo di Overconfidence che sembra, almeno in apparenza meno dannosa è la liquidità, lasciare il denaro sul conto pensando di non perdere è una pia illusione, il potere di acquisto infatti diminuisce a causa dell’inflazione.
La diversificazione resta l’unica difesa da questo comportamento, sfruttando anche strumenti che utilizzano questo sistema come regola fondamentale.

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