La paura è un movimento irrazionale dato dall’incertezza del momento.
Cosa fa nascere la paura sui mercati finanziari?
Di solito è una notizia che i media enfatizzano a portare il risparmiatore a pensare che il proprio denaro sia in pericolo e quindi la possibilità di perdere diventa veramente importante. 
Spesso e volentieri abbiamo notato che le notizie hanno poi avuto conseguenze meno gravi sugli investimenti dei risparmiatori di quanto si pensasse. Un esempio la reazione alle notizie sulle vicende iraniane che hanno creato più tam tam mediatico e paura tra gli investitori di quanto sia in effetti successo.
In alcune trasmissioni si è parlato addirittura di terza guerra mondiale, la cosa ha sconvolto le persone che hanno pensato di disinvestire o addirittura lo hanno fatto.
Luca Spoldi su “Investiment” del 13 gennaio titolava il suo articolo “Si possono fare soldi in borsa anche vendendo la paura”.
Nell’articolo si spiega come una mano forte che si trova nel mercato ha approfittato della paura dei risparmiatori per speculare sulla discesa dei mercati.
La paura è legata alle emozioni che come detto più volte non sono amiche degli investimenti, ecco perchè si parla di finanza comportamentale, scienza che studia come mitigare gli errori che nascono dalla pancia.
Il rischio, a differenza delle paure, è un parametro misurabile e, come tale, riducibile usando delle tecniche di investimento che attuano la diversificazione o la decorrelazione.
Ci sono indicatori ben precisi che misurano ad esempio il rischio di un titolo aziendale correlato al mercato in cui l’azienda produce.
Ci sono poi indicatori di rischio legato alle esperienze dei risparmiatori.
I risparmiatori possono vedere la riduzione del rischio di portafoglio dando quante più informazioni sul loro rapporto con il denaro ai loro interlocutori che, maggiori dati avranno a disposizione maggiori saranno le difese che potranno usare per difendere il portafoglio dei loro assistiti.
Concludendo, le paure non sono amiche degli investitori e necessitano di un “moderatore” per ridurre la loro incidenza, mentre il rischio può essere ridotto con l’uso degli indicatori e delle informazioni dei risparmiatori.
Nei prossimi seminari affronteremo questi argomenti, non perdere i prossimi eventi, un investitore cosciente ha statisticamente più risultati di uno che non ha conoscenze in campo finanziario. Buon sabato.

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