Mercoledì 14 marzo, nella splendida location del ristorante “2 lanterne” di Induno Olona, si è svolto l’evento dal titolo “Previdenza integrativa”.

Alla previdenza dedico un incontro ogni anno perché sicuramente è uno degli argomenti più importanti, ma meno conosciuti tra gli investitori.

L’obiettivo era di individuare le criticità del sistema previdenziale, le ragioni di questa situazione, quali sono i meccanismi che ci bloccano nell’affrontare questa questione ed analizzare il perché gli italiani sono poco attenti al loro previdenza, ed in ultima analisi previdenza per nipoti o figli .

Abbiamo cominciato con analizzare alcuni dati per avere un quadro chiaro del perché esiste un problema previdenziale.

Dai dati del bilancio INPS 2017 si evince un delta di 108 milioni di euro tra entrate ed uscite nell’anno 2016 e, tenendo conto delle uscite totali si evidenzia il rosso ad oltre 6 miliardi, non penso che queste cifre abbiano bisogno di commenti .

Il secondo problema affrontato è quello demografico.

Abbiamo analizzato i dati della natalità e della mortalità in Italia ed emerge che nel 2040 gli over 65 saranno il 30% della popolazione, a fronte di una natalità in diminuzione la domanda nasce spontanea, come verranno pagati i contributi?, ed inoltre“ con la vita media che si allunga e le pensioni che diminuiscono come potremo avere una vecchiaia dignitosa?”

Da questa ultima domanda siamo poi ripartiti per capire come lo stato tenta di arginare il problema, ed abbiamo a tal proposito analizzato il sistema contributivo diventato ormai l’unico sistema previdenziale in Italia, valutando l’impatto sulle pensioni.

A questo punto avvalendoci di un video si è passati ad analizzare la quota 100 evidenziando il rapporto costi benefici dell’andare in pensione con questa possibilità.

Logico andare poi a valutare quale potrebbe essere l’ammontare di una pensione media in base ai tagli dovuti dalla quota 100 e dai tassi di conversione che comunque continuano ad adeguarsi come ormai succede da anni.

Da questo conteggio si vede come tra coefficienti e tagli la pensione garantirà un reddito molto più basso che diminuirà il potere di acquisto una volta in pensione, dai dati emersi si capisce chiaramente che senza una previdenza integrativa la vecchiaia sarà meno serena.

Lo stato conscio del problema ci permette di avere dei benefici dal punto di vista fiscale nel sottoscrivere una previdenza integrativa, infatti la fiscalità dei fondi pensione è particolarmente interessante sia in fase di accumulo che di erogazione.

Procediamo con ordine, in fase di accumulo, cioè quando versiamo abbiamo la possibilità di portare in deduzione su Unico/ 730 le somme versate con risparmio fiscale che varia al variare delle aliquote.

Facciamo un esempio semplice per capirne la dinamica, una persona con un reddito di 20.000,00 euro e una aliquota del 23% avrà per ogni 1.000,00 euro versati sul fondo pensione un risparmio di 230,00 euro, che per chi fa il 730 darà origine ad un rimborso nella busta di Luglio.

A questo plus aggiungiamo che i guadagni finanziari sono tassati al 20% a differenza di molti investimenti che sono tassati al 26%, anche qui un piccolo esempio, a scadenza il mio piano avrà generato 5.000,00 euro di guadagni, con il fondo pensione avrò una tassazione di € 10.00,00 con la maggior parte degli investimenti avrò un esborso di € 1.300,00.

In ultima analisi la tassazione delle somme versate una volta arrivati alla pensione.

Se ho versato in un fondo pensione avrò tassazione massima del 15% con un minimo del 9%, vi ricordo che nel durante abbiamo avuto una deduzione, cioè fiscalmente un fondo pensione mi crea un guadagno, rifacendomi all’esempio di prima ogni anno recupero 230,00€ e a scadenza ne pago 150,00 con un guadagno di 80,00€ ogni 1.000,00 un 8%.

La cosa diventa molto interessante se si prende in considerazione il TFR, infatti se lascio in azienda il mio trattamento di fine rapporto sarà tassato minimo al 23%.

Facciamo ordine: prendiamo due dipendenti che hanno fatto due scelte differenti il primo ha lasciato il TFR in azienda il secondo l’ha messo in un fondo pensione, entrambi hanno 20.000,00 euro il primo percepirà al massimo 15.400,00 euro (20.000 – 23%) il secondo percepirà come somma minima 17.000,00 (20.000 – 15%).

Abbiamo evidenziato che questi plus sono utilizzabili anche da un genitore che voglia versare in un fondo pensione per il figlio, infatti se un figlio risulta a carico, il genitore avrà il recupero fiscale ogni anno fin quando il figlio non sarà economicamente autonomo.

Davanti a dei dati oggettivi non esiste ragione per cui una persona non debba fare un investimento in pensione, eppure non è così per una serie di fattori:

  • la tendenza a procrastinare
    alcune decisioni, psicologicamente quando una cosa non la vediamo
    vicina non ne percepiamo la paura e neanche la necessità di
    pensarci, salvo poi farci prendere dal panico in prossimità della
    scadenza.


  • L’illusione del controllo, se
    li metto in un fondo non so cosa succede.

  • la poca conoscenza del prodotto
    e delle possibilità di utilizzo.

A questo punto si sono evidenziati i costi che si devono sostenere in termini di minor guadagno generati dal ritardare la decisione nel sottoscrivere la previdenza integrativa.

Abbiamo inoltre analizzato le caratteristiche degli strumenti previdenziali entrando in alcuni tecnicismi, si è evidenziata la possibilità di avere durante la vita del fondo somme di denaro senza aspettare la scadenza, cioè la pensione.

Ultimi argomenti l’Ape sociale e la R.I.T.A rendita generata dal fondo pensione che posso usare per uscire prima dal mondo del lavoro.

Mentre l’APE nasce da un prestito che chiedo alle banche, la R.I.T.A viene erogata dal mio fondo pensione senza doverla rendere come faccio invece con l’Ape, credo che questa sia la ciliegina sulla torta: non è più possibile nascondere la testa sotto la sabbia, è il momento di prendere in mano il proprio futuro.

Abbiamo chiuso parlando di un caso reale, un investimento di 49 anni di € 4080,00 € oggi sono quasi 160.000,00 e sono passati attraverso una serie di crisi, ma l’economia è sempre cresciuta ed il denaro con lei, questo perché, come diceva Einstein “ L’interesse composto è l’ottava meraviglia del mondo”.

La mia campagna “io non ci sto” contro la mancanza di educazione finanziaria continua con l’obiettivo di avere ad ogni serata una persona nuova che voglia uscire dal buio dell’ignoranza finanziaria.

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