Sergio Rota 20 Luglio 2017
Fin dagli inizi dell’esistenza umana il sapere è stato tramandato dai soggetti più anziani alle nuove generazioni. Gli agricoltori ci hanno insegnato che la neve dell’inverno rende fertile il terreno, che in primavera si pianta e che nelle altre due stagioni si raccoglie e si prepara il terreno per l’inverno. Una conoscenza intramontabile, nonché un dato di fatto, le stagioni sono 4 e hanno sempre la stessa cadenza.
L’inverno meteorologico può essere tranquillamente paragonato ai cali di mercato, momenti in cui il terreno si riposa e prende forza per una nuova stagione e l’economia prende fiato per una nuova espansione, una considerazione che viene condivisa da tutti gli investitori nei momenti di calma.
Quindi, la domanda che mi pongo è :” perché allora ad ogni stormir di fronde tutti fuggono dal mercato, magari ai minimi, e se chiedi loro di investire storcono il naso?”
La risposta è semplice: la paura di perdere tutto attanaglia ed oscura la mente, fa perdere la razionalità che invece si palesa nei momenti di calma dei mercati.
Diamo un’occhiata a questo grafico di BlackRock Bloomberg che mostra i vari stati d’animo degli investitori rapportati ai vari momenti dell’andamento dei cicli di mercato.
Nei mercati solitamente l’investitore vuole entrare nei momenti di euforia ed uscire nei momenti in cui è terrorizzato o si sente sconfitto, facendo esattamente il contrario di ciò che dice la logica.
Come fare allora per non incappare in questo errore?
Ci sono due parole magiche: Diversificare e Pianificare.
Diversificare. Facendo sempre tesoro dell’esperienza degli agricoltori, notiamo che non esiste un agricoltore che nel suo orto pianta solo un tipo di verdura, infatti vi troveremo svariate tipologie di ortaggi perché secondo voi? La risposta è semplice: se la stagione andrà male per i pomodori, l’agricoltore potrà magiare le zucchine o altre tipologie di verdure.
La stessa cosa va fatta con i nostri soldi: la scelta ottimale sarebbe utilizzare strumenti diversi per ridurre il rischio di perdere e per difendere il nostro portafoglio dalle oscillazioni di mercato, dai tassi bassi o da entrambi.
Una corretta diversificazione deve riguardare non solo il tipo di strumenti ma anche la durata degli stessi. Strumenti a breve termine, ad esempio i Bot e strumenti di lungo termine, ad esempio un fondo pensione, hanno durate e logiche di investimento diverse che rende diversa la loro modalità di utilizzo.
Dobbiamo inoltre vedere il posizionamento geografico. Se investo tutto nel mercato europeo e questo va bene ho fatto centro, ma se va male? Dividere in varie aree geografiche mi tutela da questo rischio, se va male l’Europa magari trarrò utili dai paesi emergenti o dall’America.
Pianificare. La tattica di Cristoforo Colombo di partire con le caravelle all’avventura, non è strategia più indicata per pianificare il nostro viaggio nel mondo dei mercati e della nostra vita.
Rispetto al viaggio della vita l’ importante è dividere il nostro denaro in base all’utilizzo ad esso designato. La domanda da porsi è : a cosa devono essere destinati i miei soldi? Facciamo un esempio: se devo comprare la macchina tra 6 mesi userò uno strumento di breve termine per parcheggiare il denaro in attesa di spenderlo, quindi da questo denaro mi aspetterò un ritorno minimo. Se viceversa devo accantonare denaro per 20 anni per l’università di mio figlio non userò lo stesso strumento, altrimenti il risultato che avrò non sarà in linea con durata e aspettative.
La cosa più difficile, probabilmente, è dare un nome ed un cognome al proprio denaro, ma è quello che bisogna imparare a fare.
In Italia da quando gli investitori hanno avuto accesso a tutti gli strumenti finanziari che oggi conosciamo, hanno commesso una serie di errori: uno su tutti ha visto l’utilizzo delle azioni nella stessa modalità con cui trattavano i Bot, uscendone scottati.
Concludendo il nostro orto degli investimenti deve avere molte varietà di ortaggi, che non maturano nello stesso periodo e che servono per preparare piatti diversi a seconda di ciò che vogliamo mangiare.
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