Investimento antistress

Buongiorno e buon sabato …  Mercati che salgono o mercati che scendono. Quando è il momento giusto di investire?

Negli ultimi tempi, i  mercati  hanno avuto momenti di forti oscillazioni, sia al rialzo che al  ribasso , vediamo quale potrebbe essere la strategia ideale per affrontare questi momenti  e rimanere più rilassati, una strategia che assomiglia ai “Piccoli Sorsi” della nostra rubrica ……

Investire piccole cifre con continuità attraverso un piano d’accumulo (PAC) può essere una buona idea quando i mercati sono nervosi e si muovono in maniera irrazionale.

Questa strategia ha la sua logica più importante nel fatto che acquistando costantemente si acquisiscono  quote di mercato a prezzi diversi, mediando di conseguenza i valori del capitale accumulato.

Inoltre questa modalità è la più ”democratica” perché è accessibile a tutti in quanto consente di investire anche a chi non possiede un ingente capitale e soprattutto senza farsi condizionare dall’emotività creata dalle oscillazioni dei mercati.

Come puoi vedere nel grafico,  a fronte di un mercato che in 10 anni ha perso il 5% con la tecnica del PAC, alle stesse condizioni  si ottiene un guadagno del 25%. Per arrivare a questo risultato però bisogna assolutamente fare un patto di ferro, cioè che si rispetti in maniera maniacale l’orizzonte temporale senza farsi condizionare da quello che succede nel durante sia in positivo che in negativo. Come sempre le somme si tirano alla fine.

Questa modalità si sposa benissimo anche con i fondi pensione di cui abbiamo parlato nel “Sorso” precedente.

Se già in passato hai fatto questa scelta sai di cosa sto parlando, se invece no,  qualsiasi momento è quello giusto per iniziare.

Ti ricordo di non esitare a contattarmi per eventuali approfondimenti.

Come sempre ti auguro un sereno week end e  salutandoti ti rimando al prossimo “Sorso”.

Previdenza come ottimizzare la parte fiscale

Benvenuto all’appuntamento settimanale con  “Un Sorso di Finanza”..…. Durante la settimana che si sta chiudendo,  la notizia più importante riguarda il rialzo del prezzo del petrolio.  Questo rialzo però si è verificato più per aspetti politici che economici, pertanto ho preferito non commentare, ti parlo perciò di un argomento sempre attuale e molto caro a noi tutti …… LE TASSE.

Una delle note dolenti  in questo periodo è il fatto che si avvicina la scadenza della “Dichiarazione  dei Redditi”,  momento in cui ci si domanda :  << Come potrei  pagare meno tasse…. ? >>

Uno degli strumenti che potremmo usare  tutti per rispondere a questa domanda, sono i Fondi Pensione.

Prendiamo in considerazione i tre aspetti Fiscali più importanti:

  • L’importo versato ogni anno viene scalato dal lordo dei nostri redditi diminuendo di conseguenza l’imponibile e quindi l’imposta,  perché sarà calcolata su un importo inferiore;  pensa quanto potresti  risparmiare in 35 anni di lavoro,
  • I guadagni generati, a scadenza saranno tassati ad una aliquota più bassa rispetto alla maggioranza degli strumenti  finanziari tradizionali,
  • Per i dipendenti  versare il TFR crea a scadenza un risparmio importante rispetto alla liquidazione. Un lavoratore con 35 anni di anzianità, quindi con una bella cifra accantonata sul TFR, avrà un risparmio minimo dell’8% sulla somma che dovrà percepire,  per esempio su  50.000,00 Euro avrà un risparmio minimo di  4.000,00 Euro che aumenta in base agli anni di versamento ed al reddito. Maggiore il reddito percepito e la durata dell’investimento, maggiore il risparmio totale.

Se hai già in essere un Fondo Pensione sai bene di cosa sto parlando, se invece no e vuoi avere un quadro più dettagliato sai come rintracciarmi …….

Ti auguro un buon week end  e arrivederci al prossimo sorso.

Duration

Buongiorno… Eccomi qui con un nuovo “Sorso”.

La notizia della settimana, come qualche “Sorso” fa, è che la BCE ha deciso di lasciare fermi i tassi di interesse, e quindi per non ripetermi,  visto che  ne avevamo già parlato per la stessa decisone presa dalla FED ,  ma soprattutto  perché   il mondo dei tassi di interesse è molto collegato all’argomento che vi avevo preannunciato   nell’ultimo mio messaggio ,  oggi parliamo di DURATION……..   

Come puoi vedere dalla immagine della formula matematica,  spiegarti come calcolare la Duration sarebbe molto complicato.

Cominciamo  quindi col dire che  la Duration  è un parametro per calcolare il rischio principale  dei titoli obbligazionari quindi anche i BTP.

Rappresenta il tempo che impiegherebbe un investitore  per tornare in possesso del denaro inizialmente investito, tenendo conto delle cedole di interesse.  Ad esempio,  due titoli che scadono nello stesso anno, ma con cedole differenti avranno una Duration diversa, cioè quello con cedola più alta avrà una Duration minore perché l’investitore impiegherà  meno tempo per tornare al valore investito , mentre per quello con cedola minore dovrà  avvicinarsi molto alla scadenza per rientrare in possesso  del capitale iniziale.

Se prendo invece due titoli con stessa cedola e scadenza diversa,  sarà quello con durata più breve  ad avere una Duration minore.

La Duration rappresenta perciò un indicatore di rischio, legato al tasso di interesse e alla scadenza, più questa  sarà lunga più il titolo sarà rischioso e varierà in maniera maggiore  al variare dei tassi di interesse del mercato di riferimento.

Come ho detto sopra,  nel primo “Sorso”  commentai il fatto che Powell  non aveva alzato i tassi di interesse negli Stati Uniti, << Ecco, tutto parte dai tassi di interesse ……..>>

Ti anticipo che prossimamente “Un sorso di finanza”  diventerà anche video, e in uno di questi  spiegherò con più precisione come le variazioni  dei tassi di interesse influiscono sulla Duration e quindi sulla rischiosità dei titoli obbligazionari.

Ti auguro un sabato  sereno , a presto.

Dividend Aristocrats

Buongiorno a tutti, eccomi qua per il Terzo Sorso ……….

In USA, nei mercati di riferimento lo chiamano il settore dei “Dividend Aristocrats”.Si tratta di un settore di aziende che hanno offerto, negli ultimi anni, dividendi stabili o in crescita. Società ad alta capitalizzazione ed alta liquidità, che fanno parte di settori maturi e che esprimono vantaggi competitivi difficilmente aggredibili.

I  “Dividend Aristocrats” si caratterizzano per essere imprese di alta qualità che premiano nel tempo i propri investitori con flussi significativi di dividendi. Ci saranno anche in Italia titoli azionari di questo genere ?

Secondo me, si.

Gli italiani, popolo di risparmiatori, (secondi solo al Giappone) da sempre ha puntato ad un introito fisso cioè la cedola dei BTP con rendimenti spesso interessanti. Acquistare titoli di stato però, a parte la convenienza finanziaria è stato un modo per aiutare il nostro stato a gestire la macchina pubblica, investendo così sul debito e non sul mondo produttivo . Ancora oggi che i rendimenti sui titoli di stato sono molto bassi, (il BTP 1 Ago 2023 4,75% rende lo 0,93%, il BTP 1 Mar 2026 4,50% rende l’ 1,59%) i risparmiatori non rivolgono il loro interesse verso coloro che generano ricchezza e lavoro,  cioè i mercati delle imprese.

Aziende da sempre fiori all’occhiello della nostra economia nel 2019 offriranno dividendi di tutto rispetto e in crescita  ( “Dividend Aristocrats”)  ai loro azionisti, frutto degli utili generati nel 2018. Ad esempio Intesa SanPaolo, prima banca italiana, staccherà un dividendo di € 0,197 che sul prezzo di chiusura di borsa di ieri sera corrisponde a poco meno del 9,00%, FCA quasi del 5,00%.   Dividendi oltre il 5,00% anche per Generali,  Mediobanca, ENI e Poste Italiane. Si calcola che lo stacco delle cedole influirà sull’indice di borsa in media del 4,20%. Decisamente numeri importanti. Nonostante questo la maggioranza dei risparmiatori italiani snobba l’investimento in titoli azionari di aziende italiane preferendo i titoli di stato,  convinti che il rischio che corrono sia inferiore.

Ma sarà veramente così ?

La prossima settimana, se non ci saranno notizie particolarmente interessanti da commentare, cercherò di spiegarvi perché questa convinzione non è completamente esatta parlandovi di un concetto  basilare per chi investe in titoli obbligazionari (di stato) e cioè la “Duration”.

Buon Week end a tutti, un saluto.

L’inversione della curva dei rendimenti

Buongiorno a tutti, eccomi qui per il secondo Sorso ………

Questa settimana grosse notizie dal mondo della finanza non ne sono arrivate, e se escludiamo gli accordi prima italiani e poi europei con la Cina, e la solita Brexit, direi che avremmo davvero pochi spunti per la nostra nuova rubrica settimanale.

Ho pensato perciò di parlarvi di una situazione che dava segnali da qualche mese e che la settimana scorsa ha avuto il suo apice, “L’inversione della Curva dei rendimenti” …… Spero che a nessuno sia caduto di mano lo smartphone per lo spavento ma non preoccupatevi non c’è niente di difficile,  ve lo spiego come dicevano in quel film ? …… Come a un bambino di sei anni …….

<<Il disegno è stato fatto volutamente a mano per renderlo più fruibile e chiaro >>.

In finanza, la variabile TEMPO è decisamente importante, forse la più importante.

 Se dovessimo misurare il rendimento di diversi investimenti, e quindi mettessimo sul un piano cartesiano, sulle ascisse la durata dell’investimento e sulle ordinate il rendimento dello stesso,  la curva che si otterrebbe  generalmente  è  in crescita, quindi la curva nera della figura.

Cioè più allunghiamo la durata di un investimento e maggiore sarà il rendimento che ne otterremo.

In questo momento, soprattutto sul mercato americano dei titoli di stato, la curva ha preso un andamento inverso, cioè quello della curva rossa, e se ci pensate è una cosa anomala. Se un titolo con scadenza  tre mesi ha un rendimento maggiore di uno con scadenza dieci anni,  c’è decisamente un’anomalia, e questa anomalia si chiama INVERSIONE DELLA CURVA DEI RENDIMENTI. 

Cosa vuol dire questa cosa ? Pensateci un momento….. un titolo a tre mesi rende più di un titolo a dieci anni, cosa vorrà significare ?

Presto detto: gli investitori hanno maggior fiducia sui titoli di lunga durata, perché vedono una congiuntura economica migliore nel lungo periodo , e per questo motivo li acquistano in maniera pesante. Tutti sappiamo che quando gli acquisti superano le vendite i prezzi dei beni aumentano, e la stessa cosa succede anche  in finanza. Il costo dei titoli a 10 anni sale andando ad erodere la cedola di interesse e quindi il rendimento finale.  Ecco perché la curva rossa scende. Questa non è una situazione normale,  si è già verificata diverse volte nel corso degli anni dando origine a momenti vantaggiosi per investire, quindi dovremo essere accorti e pronti a cogliere le occasioni che si presenteranno.
 

Vi auguro un buon week end e vi saluto.

“Salute, al prossimo Sorso”

POWELL (La FED) NON RIALZA I TASSI.

Powell, non ha alzato i tassi durante l’ultima riunione della Fed, e sembra seriamente intenzionato a non rialzarli almeno sino a fine anno. La decisione nasce dal fatto che l’economia Americana cresce , ma meno del previsto e l’occupazione resta solida e stabile.

Tutto questo come si ribalta sui nostri soldi?

Per coloro che amano investire i loro risparmi  sui titoli di stato, la notizia non è particolarmente positiva, cioè avranno ancora rendimenti molto bassi, o addirittura in alcuni stati, negativi.

Per chi invece vuole acquistare casa, la notizia è sicuramente positiva, infatti i tassi dei mutui rimarranno bassi per molti mesi e di conseguenza le rate.

Per le aziende vale lo stesso discorso, cioè potranno finanziare la loro produzione a costi bassi, questo dovrebbe dare linfa al mondo produttivo.

Arrivederci al prossimo “brindisi”, cin – cin.