Ieri era Pasqua, una festa anomala passata in casa a leggere.
Mi sono trovato a riflettere dopo la video chiamata a mia madre, e dopo aver letto le accuse giornaliere che le istituzioni si fanno nel come è stata gestita l’emergenza nelle RSA.
Non mi interessa chi ha ragione e chi no, mi ha piuttosto colpito il fatto che forse i veri protagonisti, gli anziani, non vengono presi in considerazione.
Finita la videochiamata mi sono trovato a pensare alla condizione di mia madre, lei ha la sua casa, noi bene o male le siamo vicini, le sue esigenze cerchiamo di soddisfarle, sostanzialmente può essere considerata fortunata se paragonata a chi è solo, oppure in una RSA.
Al mattino avevo letto due articoli sulla previdenza, dove si mettevano in luce tre problematiche che affosseranno ancora di più il welfare, sommando le mie riflessioni a quanto letto mi ha creato un senso di disagio.
Diventare vecchio e non avere soldi per farti seguire potrebbe essere ancora più devastante della solitudine.
Nei due articoli venivano evidenziate tre problematiche, la prima, la demografia, in Italia il problema delle poche nascite, si fanno meno di 1,5 figli a famiglia, sta diventando veramente pesante, se a questo aggiungiamo l’aumento dell’età media che ci porta ad essere tra le nazioni con l’età media più alta, si può capire l’impatto sui conti pubblici, pochi che contribuiscono al welfare e molti che ne usufruiscono.
La ripercussione sui conti delle casse dell’INPS potrebbe essere devastante.
La seconda problematica, è l’aspetto economico, un buon welfare può essere sorretto solo da una buona base economica, che purtroppo non abbiamo oggi in Italia, e non credo che il corona virus potrà dare una mano in questo senso.
Terza ed ultima problematica la parte finanziaria, già da anni le nostre finanze nazionali sono contaminate da un debito pubblico importante e, questa crisi non può che accentuare questo fenomeno.
La situazione non è delle più rosee, ma mettiamo in fila le cose.
Il pericolo più grosso che stiamo correndo in questo momento e non solo i single, è quello di sopravvivere alle nostre finanze, cioè trovarci nel momento del bisogno, quando non si è più in grado di creare reddito, carenti di mezzi di sostentamento.
A questo aggiungiamo che stiamo vedendo la fine della famiglia patriarcale che ha contraddistinto la nostra nazione, ormai i figli vanno sempre più spesso all’estero a studiare e vivere, un fenomeno in aumento, specialmente per chi ha una buona base culturale, la famosa fuga dei cervelli, che sono quelli che hanno, tra l’altro, la possibilità di redditi più alti e quindi che potrebbero aiutare con più facilità.
Questo fenomeno apre ad un bisogno sempre più marcato di badanti e RSA, ciò rende la pianificazione indispensabile.
Le persone che hanno più bisogno di pianificare, come evidenziato da un articolo di Financialounge di oggi, sono quelle a basso reddito che potranno contare sempre meno sul welfare, e aggiungo io, i giovani che avendo molto tempo davanti possono avvalersi dell’ottava meraviglia del mondo, come la definì Einstein, cioè l’interesse composto .
Nello stesso articolo si evidenziava il “dovere” sociale del consulente finanziario nell’aiutare le famiglie, per questo ho pensato di mettere a disposizione di tutti, due tools di pianificazione per avere una prima analisi, tutto chiaramente gratuito.
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