Gennaio, mese di buoni propositi e previsioni

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Così come immancabilmente accade ogni mese di gennaio, anche quest’anno si stanno sprecando i buoni propositi e le previsioni. Perderò dieci chili, camminerò trenta minuti ogni giorno, farò questo, farò quello… Molto spesso i nostri buoni propositi rimangono solo questo: propositi, appunto. Allo stesso modo, nel mese di gennaio siamo tutti più o meno attratti da oroscopi di qualunque tipo. Fa parte della natura umana sperare di anticipare quello che verrà per avvantaggiarsi: come sarebbe bello conoscere il risultato di una partita in anticipo per vincere al totocalcio oppure il meteo di tutto il futuro mese di agosto e organizzarsi per benino i giorni di ferie!

Anche i mercati finanziari, ça va sans dire, non sono immuni da questo gioco: si possono trovare facilmente previsioni su azioni, mercati, aree geografiche e molto altro. La Pandemia ci ha insegnato che basta un virus di pochi micron per sconvolgere e alterare tutte le previsioni, alla stregua di un temporale estivo che rovina una splendida escursione in montagna piuttosto che un giorno di tintarella. Allora perché ci piacciono tanto?

La risposta è che, per natura, cerchiamo di trovare qualcosa che ci permetta di conoscere il futuro: è un’illusione, ma ci rassicura. Sappiamo tutti che l’astrologia non è una scienza nel vero senso della parola, ma una buona notizia di Paolo Fox ci fa pensare che avremo un anno fantastico. Vale lo stesso per il nostro denaro: leggere che il Giappone crescerà più delle altre aree geografiche oppure che questa o quella azione salirà o ancora che un settore si avvantaggerà più di altri ci dà un senso di tranquillità.

La verità è che uno speculatore di breve periodo potrebbe anche guardare con attenzione le previsioni, ma un investitore non dovrebbe esserne così interessato. Come ho ripetuto più volte, un investitore ha una pianificazione dei suoi investimenti, cosa che deve metterlo in condizione di guardare le previsioni con simpatia, ma di non farsi mai influenzare da queste.

Pensiamo a gennaio 2020: si parlava di accordo USA-Cina, delle tensioni USA-Iran (con particolare attenzione al prezzo del greggio che era visto in rialzo), Cente parlava di una tenuta dei conti pubblici italiani, ci si interrogava sulla situazione della Brexit. Nel febbraio-marzo 2020 arriva il Covid-19 e come d’incanto la guerra commerciale USA-Cina passa in secondo piano, il greggio causa lockdown crolla, più della Brexit il Premier inglese si è dovuto preoccupare delle sue condizioni fisiche e del vaccino; e per quanto riguarda l’Italia, più che dei conti a posto ci siamo trovati con il rapporto debito/PIL al 160 per cento. Tutte le previsioni sono state spazzate via in un attimo.

Nel fare i nostri investimenti, le previsioni non sono quindi le cose migliori cui affidarsi, ma possiamo sicuramente interpretare quello che potrebbe succedere: ipotizzare ad esempio che la digitalizzazione sarà argomento dei prossimi anni non è difficile, cercare di trovare l’azienda che si avvantaggerà di più non è così facile; pensare che Cina e India saranno protagoniste nel prossimo decennio è plausibile.

Forse all’inizio dell’anno, anziché fare propositi, dovremmo pianificare un obiettivo: per correre trenta minuti al giorno, potrei partire con una settimana a cinque minuti, poi passare a dieci e così via; anziché leggere le previsioni, dovrei rivedere i miei obiettivi di vita e verificare se quello che sto facendo con gli investimenti sia in linea.

Quest’anno, come ogni anno, ho cominciato l’anno settando degli obiettivi: ho pianificato le ore per vedere i miei clienti, per studiare, le ore per fare informazione scrivendo…

ANCORA BUON 2022!

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