In questi giorni ho assistito a un incontro, tenuto da una società di gestione, in cui si è parlato di uno strumento legato all’Uomo, per essere più precisi un fondo di investimento, che investe in situazioni strettamente legate alla vita: dall’istruzione al lavoro, dagli animali da compagnia fino al tempo libero, prendendo perciò in considerazione tutti gli elementi che riguardano la nostra esistenza. In passato ho avuto modo di dire che il capitale più importante è quello umano: oggi più che mai questa realtà è al centro dell’attenzione globale. Anche nell’Agenda 2030, cui ho già fatto cenno, ci sono temi mirati sull’Uomo: dal superamento della povertà fino all’istruzione, passando dalla sconfitta della fame e arrivando alla parità di genere. In questo caso l’investitore comune, quello che percepisce questa tendenza, cosa dovrebbe fare? Perché un conto è parlarne in maniera astratta con bellissimi grafici, un’altra cosa è invece la pratica.
Credo che il risparmiatore debba partire da alcune piccole cose: la prima è difendersi da quelli che possono essere i problemi causati al suo maggior capitale, vale a dire se stesso, attraverso un’adeguata copertura assicurativa (a tal proposito, ti invito a scaricare la mia guida qui), perché come dico sempre assicurarsi è una tutela e non un costo.
La seconda cosa da fare è investire consapevolmente, ma nella pratica cosa vuol dire? Significa formarsi, capire quali sono gli obiettivi di investimento e cercare di conoscere almeno un po’ di più il mondo finanziario, ma anche scegliere ad esempio i risparmi sostenibili, che garantiscono il bene del mondo nel tempo, per avere un’eredità da lasciare ai nostri figli e nipoti.
Fare queste cose tutte insieme naturalmente non è facile: ecco perché ritengo, e anzi ribadisco da tempo, che tutti quanti dovremmo avere un consulente finanziario, non solo per scegliere il titolo migliore sul mercato, ma anche e soprattutto per fare scelte consapevoli, che facciano il bene nostro e di chi ci sta intorno.
A chiusura di questa riflessione vi lascio tre motivi per cui rivolgersi a un consulente:
- La tranquillità – Il giorno che il mercato italiano, nel marzo 2020, ha perso il 17 per cento ho mandato un video a tutti i miei clienti nel quale spiegavo perché saremmo usciti da quella crisi e che era sbagliato vendere: il tempo mi ha dato ragione.
- La tutela – Il consulente è legato con contratto d’agenzia a un solo intermediario (banca) e risponde in solido se reca danni al cliente.
- La corretta pianificazione finanziaria – Conoscere la situazione familiare, lavorativa e personale del cliente è un lavoro che si fa nel tempo e con la giusta sensibilità. Quando mi chiedono perché vedo la maggior parte dei miei clienti a casa loro rispondo: “Solo conoscendo il mondo del mio cliente posso realmente aiutarlo”.
Se vuoi approfondire questi e altri temi iscriviti al mio gruppo Facebook e se già sei iscritto invita un tuo amico a farlo: facciamo insieme scelte consapevoli.