Annamaria Lusardi, una degli esponenti di spicco del comitato EduFin, parla sulle pagine de Il Sole 24 Ore dell’Italia e di come la conoscenza finanziaria non sia proprio tra le cose preferite dagli Italiani. Lusardi si trova ora nel nostro Paese – anche se solitamente vive negli Stati Uniti, dove ha una cattedra all’Università di Washington – per il Mese dell’Educazione Finanziaria che da ormai qualche anno è promosso dal Comitato per l’Educazione Finanziaria di cui lei è anche la direttrice.
Alcuni dati contenuti nell’articolo mi hanno fatto riflettere: mi sono chiesto cosa sto facendo, in qualità di esperto del settore, per aiutare le persone a capire la Finanza. In un mondo dove si vogliono abbattere le disparità di genere, in Italia abbiamo, tra i quindicenni, una disparità tra maschi e femmine per quanto riguarda l’Educazione Finanziaria, con le femmine meno addentro alle questioni finanziarie rispetto ai pari età maschi. Settimana scorsa scrivevo che, nel corso della mia attività, ho trovato molte meno donne che si interessano di finanza rispetto agli uomini: ora una persona più autorevole di me dà conferma ufficiale che questa realtà ha già una sua evidenza addirittura dall’età dell’adolescenza. Tanto che Annamaria Lusardi auspica che l’Educazione Finanziaria diventi obbligatoria nelle scuole in modo da abbattere le disparità di genere.
Solo il 37 per cento degli Italiani ha una conoscenza minima su temi quali inflazione o diversificazione: un dato ben al di sotto della media degli altri Paesi OCSE. Mi batto da anni sulla necessità di fare educazione finanziaria sin da piccoli: e a tal proposito terrò ancora una volta un mini-corso per le bambine e i bambini delle scuole elementari durante il prossimo mese di dicembre. Penso infatti che capire sin da piccoli il modo in cui si formano risparmio e denaro sia importante per un corretto approccio alla finanza in età adulta.
Quello che ci dovrebbe far riflettere è che il Portogallo ha reso obbligatoria l’educazione finanziaria nelle scuole e che in Nuova Zelanda questa materia è entrata di diritto con la riforma delle pensioni; mentre noi, che siamo un Paese di risparmiatori e che quindi avremmo davvero bisogno di avere un’educazione finanziaria di prima qualità per trasformare il risparmio in investimento, non abbiamo progetti che vadano in quella direzione. La conoscenza, come ho ribadito più volte, è sinonimo di benessere, inteso non solo come denaro, ma anche come qualità della vita.
Lo sviluppo del nostro Paese, come è evidenziato anche nell’articolo del Sole, passa anche dalla conoscenza della Finanza e dalla consapevolezza degli investitori italiani, che non hanno ancora metabolizzato fino in fondo il concetto di lungo termine e che continuano ad avere troppa liquidità sui loro conti correnti. Gli investimenti nell’economia reale aiutano la crescita del Paese e, di conseguenza, anche del suo benessere.
Giovani e donne si dimostrano l’anello debole della catena: non hanno conoscenze di base e perciò andrebbero educati alla Finanza: nell’articolo si chiama a gran voce l’intervento della scuola e ci si augura l’avvento di una “Greta Thunberg della Finanza”. Per fortuna molti strumenti sono già disponibili, soprattutto a partire da Internet, per chi voglia farsi almeno una prima idea del mondo finanziario: esistono blog, video, gruppi sui social, lezioni via streaming e molto altro. Del resto voi state leggendo proprio uno di questi canali di formazione e informazione finanziaria.
Che cosa allontana allora le persone dalla Finanza? La metafora del medico può aiutarci nella spiegazione. “Lei soffre di una forma acuta di acufene”: detta così autorevolmente spaventa; “lei ha qualche problema di udito”: è più leggero, anche nella lettura. Lo stesso vale per la Finanza: “Dobbiamo decorrelare il portafoglio”, detto così fa venire l’ansia, ma “Immagini di comprare tre ristoranti che facciano solo risotti. Se il risotto non piace non lavorerò, provi invece a pensare a tre ristoranti in cui uno cucina i risotti, uno la pastasciutta e nel terzo si preparano i secondi: la possibilità che qualcosa piaccia e mi faccia guadagnare con i clienti si alza perché facciamo cose diverse” è più semplice e più vicino alla realtà del cliente. Il mio professore di Fisica delle superiori diceva sempre che il difficile non è sapere le cose, il difficile è trasferire la conoscenza agli altri in modo chiaro. E aveva ragione.
NB. Il mese di Ottobre è il Mese dell’Educazione Finanziaria. Ti chiedo un piccolo aiuto per diffondere sempre di più i concetti della Finanza: leggi un articolo di finanza in più e invita anche un tuo amico a farlo, magari proprio su questo sito. E se ti va, fallo anche iscrivere alla mia newsletter settimanale. Presto saranno disponibili online 4 video, uno per settimana, dove parlerò di argomenti che possono essere utili per tutti, dai tassi in giù.