Il nostro cane: da amico dell’uomo ad asset strategico

Da qualche anno stiamo assistendo a una nuova connotazione per quanto riguarda i nostri amici a quattro zampe: sono passati dall’essere migliori amici dell’uomo, che però vivevano nelle lorocucce fuori dal nucleo fuori casa, a essere membri effettivi della famiglia, con le proprie esigenze e le proprie priorità.

Questa attenzione sempre maggiore verso gli animali ha creato quello che a tutti gli effetti possiamo definire un nuovo mercato. La cosiddetta PET Economy sta entrando prepotentementecome asset strategico negli investimenti: si tratta di un settore in continua espansione, con sottosezioni che vanno dal cibo alla salute.

Pensando alla PET Economy si può credere che tutto si riduca al cibo per animali, alla cuccia o al guinzaglio, ma dietro c’è realmente molto di più: solo la parte di oggettistica e gadget per gli animali – con prodotti che vanno dal pollo di plastica ai gadget elettronici e sonori – ha visto una crescita che definire esponenziale è riduttivo. Due sezioni in particolare mi hanno molto incuriosito:la prima riguarda la nascita e lo sviluppo di vere e proprie spa per il benessere degli animali(con tutto l’indotto a questo correlato, in termini di oggettistica, creme e chi più ne ha più ne metta):se i centri benessere per gli esseri umani ormai sono un asset d’investimento consolidato, quello degli animali è davvero in forte crescita.

Un altro settore in fermento è quello delle assicurazionidi cui tra l’altro tratterò nel mio prossimo Webinar gratuito: infatti è sempre più variegata la richiesta di protezione per gli animali.Sapete cosa costa un’operazione dal veterinario? Molto. Ecco perché sul mercato sono apparse polizze sanitarie che sono destinate agli animali, per le loro cure e per tutto ciò che riguarda la loro salute. E non solo: bene assicurare il benessere dei nostri amici a quattro zampe, altrettanto importante è la tutela per i danni che possono procurare, perché se faccio parte della famiglia lo faccio a trecentosessanta gradi. 

In questo caso è il mercato che si adegua alle esigenze delle persone, creando quello che è un vero e proprio asset, che si è preso una sua posizione importante all’interno del panorama degli investimenti. Ma i numeri cosa dicono? La PET Economy, che già nel 2016 valeva ben 132 miliardi di dollari, è destinata a valere 203 mld$. Amazon ha lanciato una linea di cibo per animali, la Cina ha una crescita del 27 per cento nel settore degli animali domestici: tutti dati che fanno pensare alla possibilità di un ritorno importante sugli investimenti.

Questo cambiamento di paradigma ci porta a dire che, in un prossimo futuro, PET, idrogeno, elettrico e green sostituiranno quello che sino ad oggi ci ha guidato, dal petrolio in giù. Stare fuori da questi nuovi trend è un errore strategico, come lo è investire il 100 per cento del proprio denaro in questo settore. La PET Economy deve entrare nella nostra pianificazione come strumento da associare a ciò che abbiamo già per raggiungere i nostri obiettivi.

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