Nei giorni scorsi, dopo aver ricevuto l’invito a iscriversi al mio prossimo Webinar, mi chiama un cliente e mi chiede: “Ma tu che c’azzecchi con le assicurazioni? Io pensavo ti occupassi solo di soldi. Adesso ti sei messo anche a fare l’assicuratore?” La domanda mi ha fatto riflettere: un dubbio di questo tipo non è per nulla banale, specie per chi non tratta giornalmente certi temi. Trovo perciò importante provare a spiegare perché ho deciso di parlare di tenere un webinar e scrivere una Guida interamente dedicati al tema delle Assicurazioni e perché queste siano davvero importantissime quando si tratta di gestire e preservare il proprio denaro.
Qualche anno fa un altro mio cliente si è trovato coinvolto suo malgrado in un sinistro di una certa entità, che ne ha compromesso gravemente l’attività lavorativa. Nella disgrazia, ha avuto la fortuna di avere una copertura assicurativa a tutela degli infortuni, con un capitale di invalidità permanente importante. Il capitale erogato dalla compagnia per la garanzia di invalidità gli ha permesso di sostenere le cure di riabilitazione e di non toccare il capitale che faticosamente aveva già messo da parte.
“Assicurazióne s. f. [der. di assicurare]. – Il fatto di assicurare, di assicurarsi, cioè di rendere o rendersi certo, o sicuro, o protetto”. Queste sono le prime parole che trovate sulla Treccani per definire il sostantivo assicurazione. In questa definizione sono contenuti due termini sui quali mi soffermerei: sicuro e protetto.
Spesso chiediamo a gran voce la protezione del capitale finanziario, e poi non proteggiamo il capitale che lo genera: l’Uomo.
Quando pensiamo all’assicurazione, ci vengono in mente i suoi utilizzi più noti: “Mi ripago il cancello automatico se questo si rompe” oppure “Posso cambiare il televisore se questo si fulmina” o ancora “Se cado in negozio e mi faccio male, almeno prendo la diaria”. Tutti concetti legittimi, ma legati alla convinzione che il fine ultimo di un’assicurazione sia in sostanza solo quello di permettere di recuperare i soldi del premio.
Aggiungiamoci poi che vediamo l’assicurazione come un costo aggiuntivo quasi inutile e spesso evitiamo di assicurarci perché “Sono soldi buttati via. E se poi non mi succede nulla?” Mi capita davvero molto spesso di sentire queste parole, ma se chiedete al mio cliente di cui vi parlavo poc’anzi cosa pensa del premio assicurativo di 700,00 € annui pagato per tredici anni, che oggi gli permette di curarsi in clinica e di non avere assilli finanziari, non potrà far altro che dirvi: “Sono i soldi meglio spesi nella mia vita!”. Non basta pensare che le probabilità che succeda a me sono poche: fino a cinque secondi prima dell’incidente lo pensava anche lui.
“Gli Italiani sono un popolo fatalista, che preferisce accantonare risparmi in vista degli imprevisti, ma esita a coprirsi dai rischi”, scriveva tempo fa Giorgio Gaia sulle pagine de Il Sole 24 Ore. Nell’articolo si faceva riferimento a un retaggio culturale e alla mancanza di informazione. Purtroppo ci collochiamo come popolo tra gli ultimi in Europa anche in campo assicurativo: stando ai dati ANIA (l’Associazione Nazionale delle Imprese Assicuratrici) solo il 45 per cento delle case italiane è assicurato, malgrado l’80 per cento della popolazione sia proprietario di casa. Solo Portogallo e Grecia stanno messi peggio di noi. Si scende poi al 24 per cento sugli infortuni e a un misero 6 per cento per quanto riguarda la premorienza. Sempre nello stesso periodo in cui scriveva Gaia, anche sulle pagine de Il Corriere della Sera si dava spazio alla notizia di come la mancanza di cultura finanziaria portasse l’italiano medio a non assicurarsi, ma a preferire di tenere i soldi in conto per tutelarsi.
Dobbiamo invece capire quanto sia assolutamente importante ripianificare la propria posizione assicurativa, e come sempre non da soli, perché ormai sappiamo come l’emotività potrebbe crearci brutti scherzi.
Ed ecco finalmente svelato cosa c’azzecco io, consulente finanziario di lungo corso, con le assicurazioni: posso scegliere i titoli migliori, fare l’asset allocation più performante, ma se non informo i miei clienti sui rischi non finanziari che corrono, se non li sollecito a pensarci e non li aiuto nelle loro scelte in tal senso, rischio di aver vanificato il mio lavoro e peggio ancora i loro sacrifici. Per questo, nel corso dei nostri appuntamenti periodici, pongo regolarmente certe domande ai miei clienti: per capire se hanno coperture assicurative adeguate e analizzarle per loro.
Non è il mio lavoro collocare polizze assicurative, ma è il mio lavoro accertarmi che almeno le coperture di base esistano, dalla polizza casa che tutti devono avere, passando per la polizza di responsabilità civile, fatta anche solo per assicurare dai danni provocati dagli animali domestici a terze persone, oppure le coperture di base per i liberi professionisti.
Sto approntando un questionario che metterò sul sito appena pubblicata la Guida, che vi permetterà di capire se siete correttamente assicurati, e se lo vorrete potremo analizzarlo insieme. Incontrando il proprio consulente finanziario ci si aspetta di parlare di interessi, cedole e capitale. Nei discorsi ci dimentichiamo spesso del capitale vero, e cioè il capitale umano.
Seguire il Webinar e scaricare la Guida potrebbe aiutarti a vedere se sei adeguatamente protetto. Se lo ritieni importante, iscriviti e invita i tuoi amici a fare lo stesso.
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