L’inflazione: chi la vuole davvero?

La bella di Torriglia

L’inflazione assomiglia un po’ alla bella di Torriglia: tutti la vogliono, ma nessuno se la piglia. E un’inflazione al 2% è uno degli obiettivi dichiarati della Banca Centrale Europea.

Negli anni scorsi abbiamo sentito ripetutamente i governatori delle banche centrali auspicarsi di avere inflazione, la famosa “inflazione buona” che serve al ciclo economico. Oggi che l’inflazione ha dato segni di ritorno (l’altro giorno il dato americano era 4,2%) tutti gridano “al lupo al lupo”.

Con tutta la liquidità pompata nel sistema dalle banche centrali per far ripartire l’economia, era prevedibile che prima o poi questa sarebbe ripartita. Siamo di fronte a una crescita della produzione che concettualmente è una cosa buona e che potrebbe portare nel medio periodo all’aumento dei tassi da parte delle banche centrali, per evitare che la crescita sia talmente forte da portare a un’iperproduzione, ma credo che siamo ancora lontani da questa situazione.

Con la ripresa dell’economia è aumentata la richiesta di materie prime, le quali, come tutti i beni,sono soggette alla legge della domanda e dell’offerta: aumento della richiesta a parità di offerta uguale aumento dei prezzi. L’aumento dei prezzi delle materie prime porta a un aumento dei prezzi dei beni finali, e di conseguenza porterà all’aumento dell’inflazione. L’unica cosa che manca in questo circolo è l’innalzamento dei salari e del costo del lavoro: cosa che sicuramente si auspicano i lavoratori, i quali vedrebbero alzarsi la loro busta paga.

Approfittando delle notizie sull’inflazione, da dietro i cespugli sono riemersi gli speculatori checercano di muovere i listini in maniera violenta per poter marginare, cioè guadagnare. Uno speculatore potrebbe ad esempio vendere azioni sulle quali ha fatto un guadagno nell’ultimo anno eacquistare materie prime facendone alzare il prezzo, per poi venderle a breve quando il ciclo comincerà a stabilizzarsi. Gli speculatori usano come al solito le notizie per creare tensioni e gli investitori che abboccano all’amo vendono, magari consolidando delle perdite vedendo i listini scendere. Agire sul mercato azionario amplificando la notizia dell’inflazione è il loro gioco.

Seguire gli speculatori è tipico dell’investitore che non ha pianificato e analizzato i propri obiettivi ed orizzonti temporali. In un’ottica di medio-lungo periodo, i movimenti di una settimana, di unmese, non sono altro che un piccolo movimento della curva. Ecco perché una volta pianificati i propri investimenti, questi movimenti di mercato non sono più problemi, ma eventualmente occasioni di acquisto.

Ai miei clienti, in un momento come questo, di solo domando e dico cose del tipo: “Abbiamo pianificato un investimento in accumulo per tua figlia/o per l’università, se l’inflazione sale o scende non la mandi più all’università? E inoltre in accumulo ci siamo detti che le contrazioni sono occasioni di acquisto, quindi potrebbe essere intelligente investire del denaro”. Oppure: “Abbiamo investito nei consumi cinesi con un certo orizzonte temporale, che come ben ricordi non era di tre mesi. La Cina nei prossimi anni diventerà l’economia più grande, per i motivi che ci siamo detti, vorresti esserci in quel momento o no?”. 

Aver ancorato, pianificato, un investimento ci porta a non commettere errori, avere qualcuno che te lo ricorda quando le tue emozioni si fanno vedere serve a non perderlo mai di vista. In acque calme va bene qualsiasi capitano, in acque agitate preferirei essere sulla nave con un capitano che conosce il mare e che mi tiene lontano dai pericoli.

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