Viviamo in eterno o….

In un regno lontano viveva un Maraja che aveva due figli.
Una volta cresciuti i due ragazzi decisero di partire dalla casa paterna per cercar fortuna altrove.
La mattina della loro partenza il padre diede loro due otri in pelle di capretto e disse -Figlioli queste due otri sono magiche, avrete da loro acqua in abbondanza tutti i giorni, ma attenzione un giorno senza preavviso queste smetteranno-.
I figli annuirono e, dopo aver ringraziato il vecchio padre, presero i cavalli e partirono.
L’otre come aveva predetto il padre dava acqua in abbondanza.

Il primo fratello beveva senza curarsi di nulla, mentre il secondo decise di metterne ogni giorno un bicchiere d’acqua all’ interno di un’anfora.
-Perché metti un bicchiere di acqua ogni giorno in quell’anfora?- chiese il primo fratello, -Perché nostro padre ha detto che prima o poi l’acqua finirà ed io non voglio farmi trovare impreparato- rispose il secondo.
Il primo fratello non comprendeva, pensava che tanto di acqua ne avrebbero trovata in abbondanza là dove stavano andando e che era perciò assurdo rinunciare ad un bicchiere oggi.
Passò molto tempo, le strade dei due fratelli si erano ormai divise, il primo dei due ad un certo punto del suo cammino si trovò senz’acqua, cercò per giorni e giorni un pozzo dove attingere l’acqua, ma non lo trovò.
Ormai esausto e incapace di qualsiasi cosa venne soccorso da una signora caritatevole, la donna diede al viandante un goccio d’acqua dicendogli di farsela bastare perché il suo pozzo era quasi vuoto.
Il secondo fratello aveva camminato in un’altra direzione, anche la sua otre smise di dare acqua, cominciò così a bere dall’anfora di scorta che aveva riempito con un bicchiere al giorno per tutto il tempo che l’otre donata dal padre ebbe fornito acqua, e poté continuare il suo viaggio e vide altri posti meravigliosi.
Questa metafora della vita ci insegna che, rinunciare a qualcosa in gioventù quando abbiamo energia per lavorare e produrre ricchezza a favore di una vecchiaia migliore, è la strada da perseguire.
Come dice lo psicologo Luca Mazzucchelli, “l’energia è più importante del tempo” forse perché, aggiungo io, viviamo di più e quindi il rischio di restare senza energia è più alto.
Purtroppo viviamo come se la forza non ci dovesse abbandonare mai e usiamo tutte le risorse nel momento in cui le creiamo.
“Viviamo come se non dovessimo mai morire, ma investiamo come se dovessimo morire domani”.
Alcuni sociologi hanno definito questo atteggiamento negli investimenti come la ricerca costante della felicità attraverso la soddisfazione materiale dei bisogni del momento.

Un altro fattore che ci porta ad investire con durate brevi è l’incertezza nel futuro, come diceva Lorenzo de’ Medici nella “Canzona di Bacco”, ” Del doman non v’è certezza” perciò meglio vivere e pensare all’ oggi.
Di certezza invece una l’abbiamo, e cioè che l’età media si è allungata e che abbiamo sempre più bisogno di accantonare per il futuro, per mantenere il tenore di vita dobbiamo avere qualcosa da parte perché la garanzia statale di una pensione adeguata è venuta meno.
Accantonare in un fondo pensione ad esempio, può risolvere il problema del mantenimento del tenore di vita e quando avremo meno energia e non saremo più in grado di produrre reddito potremo godere di quanto accumulato.
La mancanza di un’adeguata conoscenza della finanza e della pianificazione per obiettivi potrebbe essere la rovina di molti investitori che hanno fatto del Carpe diem il loro motto principale.
Se vuoi arrivare lontano devi assolutamente pensare alla terza e magari quarta età.

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“Che faccio lascio?”

Uno dei ricordi di quando da piccolo andavo al mercato è quello del salumiere.

Stando vicino al suo camion ed osservando potevi notare che regolarmente metteva qualche grammo in più di prosciutto o formaggio e diceva -Che faccio lascio?-.

In questi giorni penso che i clienti di molte banche italiane si potrebbero sentire come il  prosciutto o il formaggio, venduti sul mercato a peso.

Abbiamo appena archiviato l’acquisto di UBI da parte di Intesa, la relativa cessione di un numero consistente di filiali a Bper e già si parla di nuove manovre e acquisizioni UniCredit e MPS e di BPM con Bper , o di manovre già in corso come l’acquisizione da parte di Credit Agricole del Credito Valtellinese.

In tutto questo i clienti non hanno voce in capitolo vengono venduti alla stessa stregua delle filiali.

In un reportage di Plus, l’inserto del sabato de “Ilsole24ore” del 13/02, si parla dei disagi per i clienti delle banche interessate al risiko bancario, disagi che vanno dall’impossibilità di usare i propri denari, infatti spesso e volentieri la migrazione da una banca all’altra che dovrebbe avvenire nel “migration weekend” ha problemi e ritardi, al cambio di IBAN, carte, procedure e chi più ne ha più ne metta.

Purtroppo molto frequentemente i disagi si protraggono per lungo tempo, in questo periodo poi alle difficoltà usuali dobbiamo sommare il fatto che il personale è poco causa Covid.

Poca presenza in filiale cambio di sistemi operativi, poco tempo per la formazione, gli stessi operatori delle banche si dichiarano disorientati.

L’altro giorno parlavo con un professionista, correntista UBI, e mi dichiarava il suo disagio non solo dal punto di vista lavorativo, ma soprattutto da quello umano.

La perdita dell’identità dovuta alle continue mutazioni di proprietà e la perdita del contatto con operatori storici, hanno fatto sparire una componente fondamentale nel rapporto banca/cliente, la fiducia.

Questa affermazione mi ha fatto riflettere, in passato si apriva il conto nella banca sotto casa, perché portava il nome della città o perché si conosceva il direttore, oppure perché era la banca storica della famiglia, un legame forte, quasi affettivo.

I fatti degli ultimi anni, da Veneto banca in giù sino ad essere trattati come merce dq collocare, ha completamente minato questo legame.

Oggi più che mai si ha bisogno di ritrovare valori e rapporti umani in un mondo, quello bancario, che sembra averli smarriti.

Valori, vicinanza e condivisione sono tre propulsori che devono spingere i consulenti nei rapporti con la clientela per ridare al risparmiatore smarrito un po’ di certezze, ecco perché essere consulente non lo ritengo un lavoro, ma una missione.

Una missione difficile in un paese dove la prima cosa da fare è creare risparmiatori consapevoli, che possano vivere in un mondo che negli ultimi 20 anni è cambiato.

Se non vuoi essere solo un numero devi fare la tua parte aumentando la tua conoscenza finanziaria e trovando il consulente giusto per te, mi rendo conto che è difficile uscire dalla propria zona di confort, ma è l’unico modo per non sentir dire -Che faccio, lascio?-


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Draghi? Ne parliamo al bar.

One man, handsome gentleman, sitting in cafe, reading newspaper.

Tornare al bar seduti a bere un caffè è stata una bella sensazione, con la riapertura dei bar sono tornati anche in voga i commissari tecnici, quelli che fanno le formazioni degustando un vinello frizzante, e con loro anche i “geni della finanza”, coloro che al bar sciorinano cultura dopo aver letto il titolo di un articolo di finanza.

Mentre degustavo il caffè due persone dietro di me disquisivano in questo modo: “Adesso che è salito Draghi e lo spread è sceso è il caso di rinegoziare il mutuo, sto andando in banca a chiedere di pagare meno, meno spread meno rata”.

Non ci sono dubbi che ci sia ancora da fare sull’educazione finanziaria degli italiani.

Lo spread di cui si sente parlare tutti i giorni in TV e i tassi dei mutui non hanno una relazione diretta, lo spread che paghiamo nella rata infatti rappresenta un costo che il sottoscrittore subisce perché la banca gli ha prestato il denaro.

Lo spread sui mutui concorre con i tassi ufficiali europei ,Euribor per i mutui a tasso variabile e Eurirs per quelli a tasso fisso a determinare il tasso che verrà applicato ai mutui.

I parametri economici si influenzano l’un l’altro in qualche modo, ma non sempre in maniera diretta, rata del mutuo e spread sul debito non hanno una relazione lineare.

Lo spread di cui sentiamo parlare regolarmente in ogni TG o trasmissione di approfondimento, rappresenta il costo che l’Italia paga in più rispetto alla Germania per il suo debito, ed è la cartina di tornasole della credibilità del nostro paese.

Per capire come incide lo spread facciamo due esempi numerici.

Esempio 1: il tasso del Bund tedesco è 0 e lo spread a 100.

La Germania emette Bund per 100.000.000,00 di € che vengono comprati dai risparmiatori, a scadenza restituirà 100.000.000,00 € , l’Italia per lo stesso prestito deve restituire 101.000.000,00 €.

Esempio 2: tasso del Bund tedesco 0 spread a 500.

Stesse emissioni alla fine la Germania restituisce 100.000.000,00 € e l’Italia 105.000.000,00 €.

Il costo che l’Italia sostiene è superiore. Ma perché il Bund tedesco come parametro?

Se guardiamo con attenzione il grafico una risposta l’abbiamo 3 governi in 30 anni per loro una ventina per noi.

La stabilità politica è sinonimo di riforme, lavoro, infrastrutture, cultura…..e questo per il mercato è una garanzia, i risparmiatori preferiscono prendere meno, ma essere sicuri di riavere il denaro.

L’Italia con la sua instabilità garantisce meno la restituzione del denaro, o la stabilità del valore del titolo stesso e quindi per poterli collocare deve ingolosire gli investitori con una cedola più alta.

Instabilità politica=costi.

L’avvento di Draghi avrà effetto sulle nuove emissioni, gli ultimi BTP a 10 anni hanno un rendimento dello 0,5%, sicuramente una cosa positiva per il debito che formeremo da oggi in avanti, magari meno per gli investitori/speculatori in titoli di stato.

Purtroppo abbiamo un grosso fardello alle spalle rappresentato dal debito formato sino ad oggi,  non prendere il Recovery fund potrebbe rappresentare non salire su un treno e poi pentirsene tutta la vita.

Un investitore informato non va in banca a chiedere di pagar meno il mutuo, può invece pensare di valutare la vendita di BTP in portafoglio visto gli alti prezzi, può pensare che il Recovery fund farà ripartire l’economia, quella europea sicuro, quella italiana speriamo cosa che renderebbe interessante investire nell’economia reale. 

Come diceva Socrate “Esiste un solo bene, la conoscenza, ed un solo male, l’ignoranza.”

Un investitore consapevole sbaglia meno, e se affiancato può scegliere ancora meglio.

Ti piacerebbe approfondire un argomento? Scrivi nei commenti cosa ti piacerebbe parlare potrebbe essere l’argomento della prossima pubblicazione.

Game stop..perché si, perché no

I barbari così li ha definiti Baricco in un suo libro, hanno cercato di attaccare il sistema.

Un gruppo di Millennial utenti di Reddit un forum americano ricco di contenuti e di discussioni interessanti, ha deciso di attaccare gli Hedge fund (fondi speculativi) che hanno individuato come i responsabili delle perdite finanziarie dei loro genitori durante la crisi dei mutui sub prime del 2008.

La questione riguarda il gruppo GameStop una leggenda tra i videogiochi, azienda che ha negozi in tutto il mondo.

I fatti:

  • Gli hedge fund (fondi speculativi) vendono titoli GameStop allo scoperto ( Una poltrona per due) perché non vedono molto futuro per l’azienda, vendono a 3$ con la prospettiva ribassista di ricomprare a 1$ cosa che gli creerebbe ingenti guadagni.
  • Su reddit parte l’invito a comprare invertendo la rotta del titolo, gli utenti facendo acquisti a mani basse portano la valutazione da 3$ a 370$, legge della domanda e dell’offerta, molta domanda e poca merce, il prezzo si alza.
  • Davide sconfigge Golia, sembra questa la fine della storia, ma non è proprio così semplice.
  • Alcuni fondi vendono e consolidano delle perdite, altri decidono di incassare la sconfitta temporanea, ma non mollano, il titolo passa a 59 $ in poco tempo e chiude la settimana a 63,77 $.
  • Il nuovo segretario delTesoro americano la signora Yellen, ex governatore della banca centrale americana, convoca i vertici della SEC la società che regola il mercato, per parlare dei movimenti che i Millennial di Reddit hanno messo in atto.
  • La paura che i traders dilettanti di Reddit possano scontrarsi con una dura realtà preoccupa i vertici del tesoro.
  • GameStop in tutto questo incassa ingenti somme dai nuovi azionisti e ripiana i debiti, assume tre nuove figure manageriali per uscire dalla crisi che il proliferare di giochi online le ha creato.

Quale potrebbe essere la fine di questa storia?

Partiamo con il dire che si tratta di speculazione e come sempre un terreno difficile da percorrere.

Una cosa si può già intuire, nel passaggio da 3 a 370 $ qualcuno ci ha guadagnato, nel passaggio da 370 a 59 $ qualcuno ci ha perso.

La mia paura che a perderci saranno i piccoli investitori che non hanno compreso che quella di GameStop era una bolla creata da un movimento emotivo e che la società non valeva e non vale quella cifra, quando il mercato prezzerà il valore reale del titolo molti piccoli investitori che hanno comprato a prezzi alti subiranno ingenti perdite.

Fare acquisti in borsa dettati dalle emozioni porta sempre a pessimi risultati, strategia tempo e soprattutto esperienza fanno la differenza.

Una corretta pianificazione libera risorse che si possono utilizzare per fare anche qualche “colpo” in borsa.

Quando si costruisce una casa prima di mettere l’Home theatre si mettono gli infissi, gli impianti………..

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