Perché risparmiarmi?
Questa è forse la domanda più difficile a cui un risparmiatore deve rispondere, e
la risposta più frequente che viene data è: perché non si sa mai.
Una risposta che al suo interno ha due delle questioni aperte sui risparmiatori italiani, la poca propensione alla pianificazione e la poca conoscenza delle soluzioni assicurative.
Inoltre la mancanza di consapevolezza e di analisi dei risparmiatori sui numeri reali fa si che non riescano a trasformarsi in investitori.
Uno dei sogni di una giovane coppia sicuramente è avere un figlio, ma il sogno non tiene conto che un figlio, secondo Federconsumatori, può costare una cifra che oscilla tra i 5850,00 e i 13.800,00 € nel primo anno di vita.
L’analisi di Federconsumatori tiene conto di varie voci che vanno dal costo del seggiolino sino a quello dei biscotti.
Al costo del primo anno dobbiamo aggiungere quelli che servono per portare alla maggiore età un figlio.
Federconsumatori ha stimato che portare un figlio alla maggiore età costa dai 113.00,0 ai 271.000,00 a seconda delle fasce di reddito.
Dopo aver raggiunto la maggiore età la spesa si concentra sugli studi universitari.
Sul Corriere della sera Manuela Gabanelli ha evidenziato che per una triennale il costo di una laurea è mediamente 27.000,00 e per una magistrale 45.000,00 che vanno sommati aI 165.000,00 per portare il figlio alla maggiore età.
Negli Stati Uniti la pianificazione per lo studio dei figli è la base della pianificazione di una famiglia, in Italia si stima che solo 1 famiglia su 3 pianifichi lo studio dei figli con tutti i disagi che il non averci pensato comporta.
Quanto costa comprare una casa?
La risposta è naturalmente dipende, ma una cosa dobbiamo assolutamente valutare, cioè quanto vogliamo spendere per il nostro indebitamento.
Richiederne più dell’80% del valore dell’immobile o meno dell’80% fa la differenza.
Mettiamo di voler acquistare un’abitazione del valore di € 200.000,00 richiedere € 180.000,00 o € 160.000,00 porta il tasso da più del 2% a poco di più dell’1% con un bel risparmio di denaro.
La rata passa dai 670,00 € circa per il primo caso ai 530,00 del secondo, con un risparmio mensile di € 140,00 che fanno in 30 anni di mutuo la bellezza di 50.400,00 €.
Terza ed ultima motivazione per accantonare la terza/quarta età.
La vita si allunga, il sistema pensionistico è in difficoltà a causa del problema demografico, se a questo sommiamo il passaggio al sistema contributivo che limerà le entrate, la possibilità di garantirci una vecchiaia tranquilla o magari anche solo una RSA migliore diminuiscono a vista d’occhio.
Si stima che il passaggio al contributivo comporti una diminuzione media del 30% della pensione.
Facciamo un esempio, mio padre è andato in pensione con quasi il 100% dell’ultimo stipendio, ipotizzando di fare lo stesso percorso io andrei in pensione con il 76% dell’ultimo stipendio con le aliquote di oggi, ma si presume che peggiorino con l’aumento dei pensionati e la diminuzione dei lavoratori.
Cosa possiamo fare?
Un piano d’accumulo potrebbe ad esempio essere la soluzione ideale per tutte le problematiche.
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