La sindrome di Cappuccetto Rosso

Tutti quanti conosciamo la storia di Cappuccetto rosso che  decide, malgrado le raccomandazioni della mamma,  di passare per il bosco evitando così la strada più lunga, ma sicura, una scorciatoia che stava per costarle cara.

Anche in campo finanziario ci sono persone che pensano di passare per il bosco, la famosa scorciatoia verso i guadagni, il trading.

Sabato scorso -Il Sole 24 ore Plus- ha dedicato 4 pagine per mettere in allerta i risparmiatori dal guadagno facile.

Negli articoli tra l’altro si parla di social, dove sono sempre più frequenti pubblicità sul trading  e sulle  piattaforme che servono per il trading, facendolo sembrare la soluzione di tutti i problemi finanziari delle persone.

Se la più importante testata finanziaria decide di dedicare 4 pagine a questo fenomeno la situazione è seria.

La scorciatoia in campo finanziario potrebbe costare cara a chi la volesse percorrere in quanto i lupi che si possono trovare sono molti.

Capita guardando facebook, oppure un programma alla TV di vedere persone che preparano manicaretti e mentre assistiamo  è come se i sapori esplodessero nella nostra bocca  facendoci aumentare desiderio e voglia di gustare, è lo stesso che ci capita vedendo rendimenti a due cifre pubblicizzati dalla piattaforma A o da chi sventola metodi infallibili sul trading.

Per aumentare la possibilità di riempire la rete  inoltre usano influencer che mostrano risultati e metodi miracolosi a cui si sono affidati per moltiplicare il proprio patrimonio.

Una delle tecniche persuasive più comuni  è quella della scarsità o dell’esclusiva, ad esempio “solo per pochi”, lo spiegherò solo ai primi 100” , “non fatelo perché non è per tutti” etc, è noto che a tutti piace l’esclusività.

I miracoli li lascerei a qualcuno di più potente, credo sia importante invece avere una strategia negli investimenti.

Razionalmente chi crede che bastino poche ore di corso, oppure un metodo per arricchirsi in borsa? La persona che scopre “il metodo” non ha bisogno di venderlo per guadagnare, gli basta applicarlo.

Ci sono gestori di fondi, investitori istituzionali che passano ore ad analizzare analisi fondamentali, bilanci e altri 1000 parametri e, malgrado questo un virus, un attacco alle torri gemelle o altro possono stravolgere completamente quello che si è ipotizzato.

Come molti economisti hanno detto ultimamente è più semplice sapere dove sarà il mercato tra 10 anni che tra 10 mesi, nel lungo periodo il mercato crescerà sempre.

Per salvare Cappuccetto rosso è intervenuto il cacciatore con il suo coltello, io come cacciatore in finanza posso aiutarvi con le mie armi che sono tra le altre pianificazione e diversificazione…. così che la favola possa avere un lieto fine.

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Tre motivi per un buon 2021

Tra le cose che stanno succedendo in questo periodo ci sono sicuramente tre fattori che fanno sperare in un 2021 con buone prospettive di crescita.

Andiamo con ordine, Pfizer ha dichiarato questa settimana che il suo vaccino è sicuro al 95%, una notizia che si accoda a quella di altri vaccini e a quella data la scorsa settimana dalla stessa azienda che dava una sicurezza al 90%.

Che l’industria farmaceutica sarà sugli scudi nel 2021 lo testimonia anche il fatto che Warren Buffet guru della finanza mondiale ha implementato i suoi investimenti in questo settore, di solito “L’Oracolo di Omaha” anticipa i mercati con la sua nota lungimiranza.

Se l’industria farmaceutica crescerà lo farà grazie al vaccini che una volta iniettati ci permetteranno di tornare verso la normalità e quindi ad una ripresa della produttività con la conseguente crescita del PIL mondiale e quindi del benessere.

La seconda notizia che dobbiamo guardare è la politica fiscale e monetaria che le autorità e le banche centrali stanno continuando ad attuare.

La spinta fiscale sommata ai tassi bassi dovrebbe spingere la produzione e di conseguenza le materie prime che trarranno giovamento della ripresa industriale.

La crescita della produzione e l’aumento di domanda delle materie prime darà al settore sicuramente una spinta che potrebbe, nel breve, portare ad un aumento dei prezzi delle stesse, ma i tassi bassi e la liquidità sul mercato dovrebbero favorire la crescita della produzione nel lungo periodo.

Quindi se ci dobbiamo attendere un aumento dei prezzi delle materie prime per l’aumento della domanda, ci dobbiamo attendere una crescita strutturale e lunga per le politiche fiscali e monetarie.

Terzo motivo per essere ottimisti è l’accordo commerciale stipulato tra Cina Giappone Corea ed altre nazioni asiatiche più Australia e Nuova Zelanda, che prevede una serie di ottimizzazioni nei rapporti commerciali che vanno dalla riduzione delle tariffe per il 92% delle merci sino alla protezione dei dati e all’ottimizzazione del trading.

Il RECP, questo l’acronimo di Regional Comprehensive Economic Partnership, interessa un terzo della popolazione mondiale.

Da non sottovalutare in questo accordo la presenza di due antagonisti storici Cina e Corea ed il fatto che non si sia chiusa la porta all’entrata in un secondo momento dell’India, questo testimonia la volontà di far sì che questo accordo porti vantaggi a tutti.

Un accordo di questa portata potrebbe essere deflagrante nel momento in cui Biden, una volta salito alla Casa Bianca, allentasse le pressioni commerciali con la Cina.

Per l’Italia ci potrebbero essere ottimi spiragli per l’export, infatti dopo l’accordo con il Giappone che porterà ad un incremento stimato del 13% del nostro export verso il paese del sol levante, l’aumento degli scambi porterà beneficio a tutti quei paesi che fanno parte della nuova via della seta lanciata dal governo cinese nel 2015 e durerà sino al 2046 di cui noi facciamo parte.

Dobbiamo aspettarci comunque un po’ di volatilità.

Come sempre giusti orizzonti temporali e giusti strumenti ci possono aiutare nell’affrontare il mercato.

Materie prime, industria 4.0, commercio, consumi e farmaceutici una serie di settori ed idee di investimento per chi vuole avvantaggiarsi della ripresa post pandemica.

Sergio

Tre motivi per cominciare ad accumulare

Child hand inserting coin and saving money in piggy bank with grass and blue sky background

Perché risparmiarmi?

Questa è forse la domanda più difficile a cui un risparmiatore deve rispondere, e 

la risposta più frequente che viene data è: perché  non si sa mai.

Una risposta che al suo interno ha due delle questioni aperte sui risparmiatori italiani, la poca propensione alla pianificazione e la poca conoscenza delle soluzioni assicurative.

Inoltre la mancanza di consapevolezza e di analisi dei risparmiatori sui numeri reali fa si che non riescano a trasformarsi in investitori.

Uno dei sogni di una giovane coppia sicuramente è avere un figlio, ma il sogno non tiene conto che un figlio, secondo Federconsumatori, può costare una cifra che oscilla tra i 5850,00 e  i 13.800,00 € nel primo anno di vita.

L’analisi di Federconsumatori tiene conto di varie voci che vanno dal costo del seggiolino sino a quello dei biscotti.

Al costo del primo anno dobbiamo aggiungere quelli che servono per portare alla maggiore età un figlio.

Federconsumatori ha stimato che portare un figlio alla maggiore età costa dai 113.00,0 ai 271.000,00 a seconda delle fasce di reddito.

Fonte: Federconsumatori

Dopo aver raggiunto la maggiore età la spesa si concentra sugli studi universitari.

Sul Corriere della sera Manuela Gabanelli ha evidenziato che per una triennale il costo di una laurea è mediamente 27.000,00 e per una magistrale 45.000,00 che vanno sommati aI 165.000,00 per portare il figlio alla maggiore età.

Negli Stati Uniti la pianificazione per lo studio dei figli è la base della pianificazione di una famiglia, in Italia si stima che solo 1 famiglia su 3 pianifichi lo studio dei figli con tutti i disagi che il non averci pensato comporta.

Fonte: Corriere della sera

Quanto costa comprare una casa?

La risposta è naturalmente dipende, ma una cosa dobbiamo assolutamente valutare, cioè quanto vogliamo spendere per il nostro indebitamento.

Richiederne più dell’80% del valore dell’immobile o  meno dell’80% fa la differenza.

Mettiamo di voler acquistare un’abitazione del valore di € 200.000,00 richiedere € 180.000,00 o € 160.000,00 porta il tasso da più del 2% a poco di più dell’1% con un bel risparmio di denaro.

La rata passa dai 670,00 € circa per il primo caso ai 530,00 del secondo, con un risparmio mensile di € 140,00 che fanno in 30 anni di mutuo la bellezza di 50.400,00 €.

Terza ed ultima motivazione per accantonare la terza/quarta età.

La vita si allunga, il sistema pensionistico è in difficoltà a causa del problema demografico, se a questo sommiamo il passaggio al sistema contributivo che limerà le entrate, la possibilità di garantirci una vecchiaia tranquilla o magari anche solo una RSA migliore diminuiscono a vista d’occhio.

Si stima che il passaggio al contributivo comporti una diminuzione media del 30% della pensione.

Facciamo un esempio, mio padre è andato in pensione con quasi il 100% dell’ultimo stipendio, ipotizzando di fare lo stesso percorso io andrei in pensione con il 76% dell’ultimo stipendio con le aliquote di oggi, ma si presume che peggiorino con l’aumento dei pensionati e la diminuzione dei lavoratori.

Cosa possiamo fare?

Un piano d’accumulo  potrebbe ad esempio essere la soluzione ideale per tutte le problematiche.

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Oggi vi racconto una storiella divertente …….. “ Due Piloti ciechi.”

Ho deciso di riprendere una storiella che ho letto questa settimana su LombardReport:

“All´aeroporto di Milano Malpensa, in una lunga fila di check-in di un volo MILANO – NEW YORK, durante l’attesa, un passeggero nota una persona, con uniforme da pilota e con il tipico bastone bianco usato dai non-vedenti, che entra nella cabina di pilotaggio.

Piuttosto stupito, il passeggero si guarda intorno quando vede un altro pilota, apparentemente cieco, salire a bordo.

Al ché, preoccupato, si dirige verso una hostess della compagnia aerea e domanda: “Scusi signorina, ma chi sono quei due ciechi vestiti da piloti?”

La hostess lo tranquillizza assicurandogli che, seppure ciechi, si tratta dei due più grandi piloti italiani che esistono, e che con le moderne tecnologie a disposizione, anche un cieco può pilotare un aereo.

La notizia si sparge rapidamente tra gli altri passeggeri, i quali, preoccupatissimi, si imbarcano.L’aereo si allinea e comincia la lunga corsa per il decollo, ma dopo svariati chilometri … l’aereo non si alza e continua ad accelerare … la pista sta quasi terminando ed i passeggeri, in preda al panico, cominciano a gridare sempre più forte quando, ad un metro dalla fine della pista, il velivolo finalmente si alza da terra.

I passeggeri tirano un sospiro di sollievo e, nella cabina di pilotaggio, il pilota commenta con il copilota: “Il giorno che non strillano siamo fottuti!!!”.

Morale ……… la tecnologia è importante ma non può sostituire completamente il fattore umano.
Per fattore umano intendo le capacità dell’uomo di relazionarsi con i suoi simili, a questo aggiungiamo anche il bagaglio di esperienze e di competenze acquisite dalle persone nel tempo che le rendono uniche.
Nella gestione dei vostri risparmi vi affidereste ciecamente di una macchina?
Come per l’aereo il pilota è complementare alla macchina perchè la sua sensibilità riesce a percepire cose che la tecnologia non percepisce, anche per gli investimenti vale lo stesso.
Come ho già detto altre volte, sempre più spesso incontriamo notizie di piattaforme di trading on line oppure di gestori virtuali e robot advisor, che pur essendo utili non hanno la capacità di percepire paure ed ansie dei sottoscrittori, emozioni che arrivano quando il vento degli investimenti cambia.
Quando si ha a che fare con certe tecnologie è importante conoscerle bene altrimenti al rischio dell’investimento si somma anche il rischio dell’incompetenza a formare una miscela esplosiva.
I miei clienti, che non hanno disinvestito nei mesi caldi della pandemia, non l’hanno fatto perché ho cercato di spiegare loro cosa sarebbe successo dopo la crisi, ed ho cercato di tranquillizzarli, una macchina non avrebbe fatto tutto ciò, ma avrebbe eseguito l’ordine di vendita che con molta probabilità avrebbe ricevuto, con danni enormi per l’investitore.
Mi viene in mente la pubblicità di un noto operatore telefonico con il dottore che in maniera virtuale operava dal balcone di una Villa il paziente a distanza, ecco a questo deve servire la tecnologia a far si che la persona esperta possa fare al meglio il suo lavoro per dare il servizio migliore possibile.
Quindi per tornare alla nostra storiella iniziale, prima di partire per un “viaggio” finanziario accertiamoci delle caratteristiche del pilota, ma anche della rotta e delle possibili difficoltà e imprevisti che potremmo incontrare durante il tragitto. Se il vostro pilota è all’altezza della situazione avrà già preparato oltre al piano di volo, anche dei possibili cambiamenti di rotta nel caso si presentino nuvole minacciose all’orizzonte.
Se vuoi conoscere il mio piano di volo per il tuo viaggio sai dove e come trovarmi.

UNA MODERNA FAVOLA DI FINANZA – Pinocchio-

A news boy dressed in vintage knickers, newsboy hat and fake long Pinocchio nose stands with a fake newspaper in the middle of a field in Utah, USA. He is trying to sell you fake news.

Pinocchio amava vagare per le strade, giocare con gli amici e non si preoccupava del suo futuro – tanto qualcuno ci penserà, l’hanno fatto per mio padre lo faranno per me, perché è sempre stato così e sempre così sarà- pensava tra sè e sè.

Un giorno Pinocchio incontrò un grillo parlante che gli parlò dell’importanza di accantonare qualcosa per la propria vecchiaia. “Ma io devo divertirmi”- disse Pinocchio e affermò che non aveva tempo per pensare a queste cose e che ci avrebbe pensato quando sarebbe diventato vecchio.

Malgrado le continue sollecitazioni del grillo, Pinocchio non ne voleva sapere, e neanche le letture che questi gli proponeva lo interessavano minimamente, così come il sapere che ci sarebbe stato un bel taglio al suo assegno di vecchiaia non sembrava spostarlo dalle sue convinzioni.

Pinocchio lavorava e guadagnava soldi che regolarmente spendeva per divertimento ed amici, “cellulari alla moda ed auto di lusso”, ma nella sua testa la voce del grillo parlante non si quietava.

Un giorno mentre con il suo nuovo smartphone navigava sul suo social preferito incappò nella pagina della premiata ditta “Il gatto e la volpe” che pubblicizzava guadagni a due cifre in borsa, con un metodo sicuramente infallibile che l’avrebbe reso ricco.

Ecco pensò –“ ho trovato come garantirmi una vecchiaia sicura, altro che quel maledetto grillo che mi vuol far accantonate per tutta la vita”-, così con i soldi che aveva si comprò un corso e cominciò la sua carriera da investitore/speculatore.

Parlò a tutti gli amici la sua grande conoscenza in campo finanziario grazie al corso fatto e che da lì a poco sarebbe stato ricchissimo.

In un primo momento le cose sembrano andar bene, pareva ormai certo che quella sarebbe stata la sua strada.

Dopo i primi guadagni si fece ingolosire e cominciò ad alzare la posta – più soldi, più guadagno – pensò, ma dopo un po’ arrivò una crisi finanziaria e tutti i guadagni andarono in fumo, avvilito e sconfitto decise che la finanza e la borsa erano il male e che non ci avrebbe più dato attenzione.

“Al diavolo tutti” pensava “aveva ragione il mio amico Lucignolo bisogna godersi la vita, non studiare e non privarsi di nulla per la vecchiaia quando ci arriveremo ci penseremo”, così ricominciò la sua vita di sperperatore.

Passano gli anni e Pinocchio si avvicina alla pensione e comincia a sognare viaggi in paesi esotici, cene luculliane e bella vita, avrò più tempo pensava, non dovrò andare a lavorare e potrò godermi i miei soldi.

Arrivò l’agognato momento e la mattina della pensione si recò di buonora allo sportello per ritirare quanto gli spettava, dopo aver fatto la fila arrivò il suo turno e apprese dall’addetto che il suo assegno era meno della metà dell’ultimo stipendio.

Cominciò ad urlare come un pazzo chiedendo di parlare con il direttore.

Il signor Mangiafuoco direttore dell’istituto si avvicinò a Pinocchio e con fare minaccioso gli spiegò che c’erano troppe persone da pagare e non abbastanza soldi, questo è quello che ti spetta, e vedi di fartelo bastare.

Uscito con le pive nel sacco cominciò a fare i conti, tra bollette ed altro non potrò permettermi pranzo e cena tutto il mese, come farò?

Mentre pensava tutto questo incontrò il suo amico Lucignolo che come lui aveva ritirato la pensione cominciarono a parlare di come avevano sperperato i loro soldi e Pinocchio maledisse il giorno che non aveva dato retta al grillo parlante.

Cosa fare ora che sono vecchio e non riesco più a lavorare? Mentre pensava questo vide passare un vecchio compagno di scuola, quello che gli aveva fatto conoscere il grillo parlante e cominciarono a parlare.

L’amico apprese delle difficoltà di Pinocchio e lo invitò ad andare con lui al centro dove faceva volontariato e distribuiva i pasti a chi non poteva permetterselo.

La morale di questa storia: se non vuoi fare la fine di Pinocchio ascolta il grillo parlante che non ti promette guadagni mirabolanti, ma di prendersi cura di te.

Per ora in Germania …e quando da noi?

Leggevo l’altro giorno su un articolo di Wall Street Italia che 200 Banche tedesche hanno deciso di far pagare dei costi sui depositi bancari, cioè sui risparmi lasciati sul conto corrente.

L’aumento vorticoso di denaro in liquidità ha indotto le banche tedesche a far pagare i depositi in conto corrente, una mossa che potrebbe avere una duplice valenza, la prima: aumentare i ricavi della banca, la seconda: invogliare le persone a tornare ad investire nell’economia reale per aiutare la ripresa.

Questi che vengono chiamati in Inghilterra “Pandemic Saving” cioè risparmi pandemici, nascono dall’incertezza del futuro e dalla paura, atteggiamento che l’uomo ha nel suo cervello limbico, cioè la parte di cervello dove sono depositate le informazioni per la conservazione della specie.

La paura di perdere il lavoro, quella che la pandemia continui, quella di ammalarsi e potrei andare avanti, sono sicuramente paure lecite che possono venir fugate solo da una politica Europea che possa ridare fiducia ad investitori spesso lasciati soli ed in preda al panico.

Oltre al danno poi dobbiamo aggiungere la beffa, infatti in un clima sempre più cupo i mercati infilano una settimana sprint facendosi beffa di tutte le notizie negative, dall’incertezza delle  elezioni USA all’aumento dei contagi, alle chiusure in tutta Europa.

In Italia l’amore per la liquidità è molto più ampio che in altri stati, insieme alla casa ed ai BTP. I 3 amori indiscussi degli italiani.

Visco pochi giorni fa ha posto l’accento sul problema depositi bancari che sono improduttivi e che nuocciono sui bilanci bancari.

Non possiamo pensare che le banche italiane, già di per sè in difficoltà, assorbano costi senza riversarli sui correntisti; se aggiungiamo poi che il non metterli nel circuito economico potrebbe ulteriormente indebolire i risparmiatori che oltre a non guadagnare avrebbero dei costi, minando quindi il tessuto sociale del paese capiamo perché anche il presidente della repubblica Mattarella si è detto preoccupato di questo fenomeno.

I risparmiatori sono completamente in balia degli eventi?

Assolutamente no, ci sono alcuni accorgimenti e correttivi che si possono mettere in campo e che mi sento di suggerire.

In primo luogo essere attenti ai costi, leggendo gli estratti conti con più attenzione.  Una ricerca del 2018 dimostra che gli italiani oltre a leggere poco gli estratti conto cartacei di fine anno, ritenuti troppo lunghi, si recano ancora in filiale per avere la lista movimenti. Nel 2018 l’80% utilizzava ancora la filiale come mezzo principale per informarsi, percentuale molto più alta che nel resto d’ Europa.

Gli italiani, già “poco amici” del sistema bancario negli estratti leggono i movimenti ma non entrano nello specifico dei costi dei servizi che danno per scontati, senza fare confronti che potrebbero mettere in evidenza costi eccessivi.

In secondo luogo, valutare la solidità di una banca. Una che ha problemi di liquidità sarà più propensa ad addebitare costi di una ben capitalizzata.

In terzo luogo, pensare che la pandemia passerà non è un’utopia e quindi approfittare delle oscillazioni di questo periodo per avvantaggiarsi nell’acquisto di pezzi di “Economia reale” potrebbe essere intelligente  e strategicamente azzeccato.

Il caro e amato PAC di cui parlo da tempo è il metodo migliore ed è ora di sfoderarlo dalla fondina.

Come?

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