DUE FATTORI CHE RALLENTANO INVESTIMENTI E CONSUMI

Dal 2000 ad oggi il risparmio degli italiani è praticamente dimezzato passando da un 13,2% del 2000a poco meno del 7 di oggi.

Inoltre, rispetto alle famiglie europee il potere d’acquisto è diminuito, infatti fatto 100 il reddito delle persone nel 2000, oggi in Italia abbiamo una leggera regressione a 99 a fronte di un aumento che va dal 117 al 126 in Francia Spagna e Germania.

Malgrado questo, uno studio di Bankitalia sul risparmio italiano evidenzia che è aumentata in maniera notevole la giacenza sui conti correnti, lo scorso anno abbiamo raggiunto sui conti correnti l’equivalente del PIL.

Della poca lungimiranza di questo atteggiamento ne ho già abbondantemente parlato https://bit.ly/quantocicosta, ma il fatto di non spendere incide anche sui consumi che possono essere il volano per l’economia.

Il professor Vittorio Pelligra professore di politica economicapresso l’università di Cagliari ha sottolineato come uno degli elementi che impediscono i consumi, cioè che il denaro venga utilizzato per l’acquisto di beni e servizi, è l’incertezza.

Sempre il professor evidenziava come sapere di un Lockdown a dicembre, paradossalmente potrebbe far bene ai consumi in quanto le famiglie potrebbero orientare il risparmio per esempiosu prodotti di pay TV piuttosto che sulla palestra, il fatto di non avere certezza di nulla ci fa rimanere fermi.

Andando più a fondo alla nostra analisi si evidenzia il fatto che i risparmiatori italiani a differenza dei risparmiatori europei prediligono accantonare sui conti correnti il proprio denaro e non utilizzare strumenti di investimento che potrebbero servire in momenti di crisi come fonte di reddito.

In questo clima di incertezza abbiamo invece una certezza e cioè che primo poi questo virus verrà debellato e che l’economia continuerà nella sua fase di crescita, in questi mesi molti economisti infatti hanno sottolineato come sia più facile prevedere dove sarà l’economia fra 10 anni piuttosto che fra 10 mesi.

Dobbiamo però tener presente che i due fattori si sommano, cioè l’incertezza del domani Lockdown o no, e la poca conoscenza degli strumenti alternativi al conto, creano per i risparmiatori un circolo vizioso.

In questi momenti si cerca sicurezza e si pensa di trovarla sui vecchi e cari titoli di stato che presentano quotazioni da capogiro che mi evocano, concessi gli scongiuri, le quotazioni drogate dei titoli tecnologici della fine anni ‘90.

Per i risparmiatori italiani questo potrebbe essere un momento importante per fare una crescita culturale e cominciare a sfruttare attraverso un piano di accumulo quella che potrebbe essere la ripresa economica nei prossimi mesi e anni, orientare il proprio risparmio su strumenti come il conto corrente potrebbe rivelarsi strategicamente, uno degli errori peggiori che si potrebbero commettere.

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