Una storia già vista. ” Non tutti i mali vengono per nuocere”

Il nome del protagonista è Eric Yuan, probabilmente non vi dice molto, e sinceramente anch’io fino a qualche mese fa non lo conoscevo. La sua storia è quello di un immigrato cinese che grazie alla sua caparbietà, ma anche grazie alle sue competenze ed infine alla fortuna ha saputo realizzare i suoi sogni e i suoi obiettivi, parlo del fondatore di Zoom, vi invito ad andare a leggere la sua storia che è molto bella.

Storie simili a quelle di Zoom nel mondo statunitense in particolar modo ne abbiamo viste in questi anni, Microsoft, Apple, Facebook Google per citare le più note.

Nel 2000 bolla di internet, sono passati 20 anni e tanta acqua sotto i ponti, delle aziende che ho citato solo Microsoft e Apple erano aziende solide, non come oggi, ma avevano già una storia, Google nata nel ’98, era ancora una realtà di là da venire e Facebook nasceva solo nel 2004.

Nel 2000 il Nasdaq perse il 50% del suo valore e molte aziende fallirono, alcune testate giornalistiche decretarono la fine di internet.

Oggi possiamo certamente dire che si sono sbagliati e che le aziende legate alla tecnologia sono vive e vegete, e come ci ha insegnato Zoom hanno ancora spazio di crescita e le nuove idee non sono certo finite.

Il lockdown che ha costretto tutti a casa, ha fatto scoprire al mondo la possibilità di interconnettersi tramite l’applicazione video ZOOM, quindi di poter interagire a distanza ed effettuare riunioni di lavoro, video conferenze, lezioni tra studenti e allievi, presentare video e diapositive, insomma di continuare la propria attività pur rimanendo distanziati. Potete solo immaginare cosa sia successo alle azioni della società ZOOM che in poche settimane ha raggiunto una capitalizzazione di borsa di oltre 46 miliardi di dollari ed il nostro Eric è considerato uno degli uomini più ricchi del mondo.

L’insegnamento più grande che mi viene da questa vicenda è che nella vita c’è spazio per tutti.

Proprio questa crescita dell’azione Zoom con un balzo del 200% mi ha fatto riflettere, perché se è vero che non sono un sostenitore della speculazione, è anche vero che sono un sostenitore degli investimenti, e la tecnologia negli investimenti ci può stare.

Purtroppo se parlo di investimenti tecnologici, molti investitori non stanno neanche ad ascoltare quello che voglio dir loro, come se la bolla internet avesse spazzato ogni certezza, ed aggiungo ogni possibilità di guadagno.

Ci sono due elementi che stanno alla base di queste scelte e sono entrambi figli di una scarsa educazione finanziaria, la poca conoscenza del rischio e l’amore sviscerato per gli investimenti di casa

In questi giorni abbiamo visto collocare sul mercato svariati miliardi di BTP italia, gli italiani, lasciatemi dire molti non seguiti da un consulente, pensano di aver fatto un affare perché avranno o almeno pensano di avere un buon tasso di poco sopra al 1,5% e un rischio basso.

Voglio solo mettere l’accento sul rischio paese che con l’acquisto di un Btp si va a correre, e mi viene da pensare: oggi è più facile che venga declassato il debito italiano, con ripercussioni sui Btp o che fallisca Google o Facebook?

Solo una sana e consapevole pianificazione salva l’uomo dallo stress e dal rischio paese.

Vuoi sapere come? Hai solo una cosa da fare, prenota la tua consulenza gratuita, clicca qui sotto.

Voglio sciare a Copenaghen.

Nel centro di Copenaghen il più grande termovalorizzatore europeo oltre a creare energia e a non inquinare ha al suo interno bar, pareti per arrampicata e una pista da sci, il riciclo diventa parte dell’ambiente.

In questi giorni immagini di mascherine e guanti di plastica in mare testimoniano che il mondo ha sempre più bisogno di una svolta green.

Abbiamo visto Greta Thumberg  parlare alle Nazioni Unite di ambiente e di sogni dei giovani infranti, e mentre il mondo si divide se applaudirla e schernirla,  nazioni come la nostra pensano di inserire nuove tasse ecologiche per esempio sulla plastica, e nel frattempo spendono decine di milioni di euro per trasportare i loro rifiuti all’estero dove vengono utilizzati per riscaldare intere città. No comment !

Ma la guerra contro l’inquinamento va avanti e non ha frontiere, e fra l’altro contribuisce a stimolare le aziende a trovare nuove soluzioni.

Rifiuti organici stanno diventando contenitori per gli alimenti, scarti della produzione agricola che si trasformano in bio-carburanti, polimeri di plastica che vengono riutilizzati per costruire cordoli ed altri accessori da usare per giardini e pavimentazione.

Sempre più spesso si trovano parcheggi dove l’asfalto ha lasciato il posto a prati formati da una rete polimerica riciclata che serve per reggere terra ed erba.

L’industria del riciclo sta prendendo sempre più piede e sta diventando uno dei trend di investimento che nel futuro dovranno essere presi in considerazione con maggiore attenzione.

Una filiera che comprende, raccolta differenziata, impianti di termovalorizzazione, aziende di trasformazione dei rifiuti, energia verde ed altro ancora.

Nel nord Europa nei supermercati si possono trovare macchine che riciclano plastica e vetro https://youtu.be/YiNoHgQUsgg

e che restituiscono per ogni contenitore riciclato buoni spesa da utilizzare nel supermercato stesso.

L’aumento della sensibilità ai problemi ambientali contribuirà nei prossimi anni ad aumentare l‘importanza di questa Asset Class all’interno dei nostri portafogli di investimento.

Ma come possiamo approfittare di questo trend ?

Come sempre dipende dalla nostra propensione al rischio, dall’orizzonte temporale stabilito per i nostri investimenti e inoltre dobbiamo tener conto della relativa “giovinezza” di questo mercato.

La tecnica di investimento più appropriata per affrontare un mercato giovane è quella dell’accumulo spalmato su un lasso di tempo ampio.

Come già accennato in altri sorsi https://www.sergiorotaconsulenza.it/2019/05/04/investimento-anti-stress-4-5-2019/

il piano di accumulo può diventare un amico nei momenti in cui i mercati oscillano e può essere usato per trarre benefici proprio dalle situazioni di volatilità che probabilmente un mercato giovane potrà avere.

In un’ottica di pianificazione finanziaria industria green e riciclo vanno inserite nei progetti come strumento per aumentare la diversificazione, che rimane comunque il mantra di tutte le strategie d’investimento.

Vuoi approfondire questo argomento? Vuoi conoscere quali sono le migliori opportunità che questo settore già offre?

Prenota la tua consulenza gratuita

Se me lo dicevi prima…….

Sentendo questa canzone di Jannacci mi è venuto da sorridere.

Molti italiani vivono di rimpianti per quanto riguarda il proprio denaro.

A chi non sarebbe piaciuto sapere in anticipo che ad una determinata data il titolo A o il titolo B avrebbero avuto un balzo in avanti del 20%, e poter quindi investire il proprio denaro? Anche sapere in anticipo di eventi come l’11 settembre, il Covid-19, piuttosto che l’esito del referendum della Brexit avrebbe sicuramente fatto la differenza per i nostri investimenti.

Ebbene, questo è il pensiero di uno speculatore, non di un investitore, ed è elemento fondamentale nel determinare la differenza tra chi raggiunge gli obiettivi rispetto a chi non li ottiene.

Mi è capitato di ricevere chiamate di clienti che chiedevano di investire in questo o in quello, ad esempio i Bitcoin, e spesso e volentieri si sono sentiti dire un bel no, lasciamo perdere. 

Non ho fatto questa scelta perché non voglio far guadagnare i miei clienti, ma perché voglio portarli a destinazione nel miglior modo possibile, con meno patema d’animo possibile, e non lasciarli vittime di un errore comportamentale molto diffuso. https://www.sergiorotaconsulenza.it/2020/03/14/cinque-errori-da-non-commetter-con-gli-investimenti-effetto-gregge/ 

Se parliamo di Bitcoin e di investimenti con un guadagno sicuro, purtroppo mi è capitato di trovare, nella mia vita professionale, molti investitori scottati da investimenti del genere, un esempio su tutti? Opengate, che nella zona del varesotto ha fatto molte vittime.

Per non parlare poi del  famigerato sistema Ponzi, https://www.focus.it › economia › sc…Truffe: che cos’è lo schema Ponzi e come funziona – Focus.it o investimenti immobiliari con rendimenti a 2 cifre, che sono dietro l’angolo, mi è capitato di incrociare persone colpite da questi sistemi truffaldini.

Tra lo speculatore che cerca di guadagnare per lo storno di mercato e questi investimenti, c’è sicuramente differenza, ma gli psicologi comportamentali dicono che spesso l’idea dei guadagni facili  può portare facilmente a restare vittime di queste situazioni.

Ma chi è allora un investitore?

Un investitore è colui che pianifica i propri investimenti in base ad esigenze sue o della famiglia ed a obiettivi di vita, uno speculatore è uno da toccata e fuga.

Avrei potuto sembrare un pazzo quando dicevo, nel mese di marzo, che non bisognava vendere il giorno che il mercato ha fatto -17%, affermando che queste crisi violente hanno riprese altrettanto violente, e che se i risparmi sono stati investiti con orizzonti temporali corretti, lo storno sarebbe stato solo un incidente nel percorso di crescita.

Perché questa mia certezza? perché come ho già scritto altre volte, la cronaca è diversa dalla storia ed è da lì che traggo i miei insegnamenti. https://www.sergiorotaconsulenza.it/2020/03/28/esperienza-e-memoria/(si apre in una nuova scheda)

– Se vuoi andare veloce vai da solo, se vuoi andare lontano trova un compagno-. Dicevo nel sorso di ieri, e lo ripeto anche oggi.

Avere poi un compagno di viaggio che conosce la strada è sicuramente un valore aggiunto e una maggiore sicurezza 

Prenota la tua consulenza gratuita

Riflessioni da ristrutturazioni

Ristrutturare casa, spesso non è solo un modo per abbellire la nostra abitazione, ma nelle ristrutturazioni si affrontano anche aspetti finanziari, fiscali, tecnici, di scelte dei materiali, di risparmio energetico ed ecologici. Insomma un esempio perfetto di pianificazione.

Non sempre dedichiamo la stessa attenzione ai nostri soldi.

L’altro giorno facendo zapping mi sono fermato a vedere una trasmissione americana dove si ristrutturano le case, penso ci siate passati tutti almeno una volta, ed una frase mi ha colpito in modo particolare.

Voi a questo punto penserete, quest’uomo pensa troppo ………

Ad un certo punto della ristrutturazione della casa sono sorti dei problemi strutturali e chi stava facendo i lavori ha chiesto nuovi soldi per far fronte al problema, nella discussione tra i coniugi per capire dove recuperare il denaro la moglie ha dichiarato, gli unici soldi che ci restano sono solo quelle del college delle nostre figlie, ma quello non si tocca, rinunciamo a ristrutturare il nostro bagno in camera, sembra logico se nonché manca un dato, le bimbe nel momento in cui il programma è stato girato avevano 2 e 3 anni.

Questo è un esempio di cultura della pianificazione che dovrà assolutamente arrivare anche da noi.

Sarebbe stato semplice pescare dal fondo per il college dei figli anche tenendo conto del tempo mancante alla meta, ma un progetto importante pianificato non può assolutamente essere messo in discussione.

Pianificare vuol dire mettere in fila, banalmente anche su un foglio di carta, le esigenze della famiglia, gli obiettivi di vita e tutti i sogni della famiglia, il tempo per raggiungerli e il denaro che è necessario accantonare.

Mi capita spesso di leggere che gli italiani non pianificheranno come gli anglosassoni per un problema di cultura “Siamo fatti così”, viviamo alla giornata diceva un sociologo durante un incontro a cui ho avuto occasione di partecipare lo scorso anno.

Personalmente ritengo che gli italiani siano persone talmente intelligenti che una volta che avranno compreso come la loro vita potrebbe cambiare pianificando i loro risparmi, non esiteranno a cambiare le loro abitudini.

Se si cominceranno poi a introdurre nella scuola percorsi formativi che vadano ad approfondire i temi finanziari basilari come la pianificazione e l’accumulazione per il futuro, certamente questo cambiamento sarà ancora più veloce e definitivo.  

Dobbiamo anche evidenziare che gli studi segnalano che chi ha pianificato i propri investimenti ha subito un minore stress e ha raggiunto i propri obiettivi nella quasi totalità dei casi.

Le scienze economiche comportamentali affermano che una volta imparato a pianificare si affrontano le scelte successive di investimento usando molto meglio il sistema razionale e non quello emotivo, riducendo in maniera importante la possibilità di sbagliare le scelte.

Il secondo ingrediente per una pianificazione efficace è avere al proprio fianco un consulente perché come dice un famoso detto “se voglio andare di corsa vado solo, se voglio andare lontano cerco un compagno”.

Prenota la tua consulenza gratuita

Quale RSA scelgo?

Leggendo il sole 24 ore mi è balzato all’occhio un articolo che parlava del calo delle nascite intorno alle 400 mila unità nel 2021, un dato che si manifesta molto prima rispetto al previsto.

Una diminuzione delle nascite porta inevitabilmente ad un fenomeno, di cui abbiamo già parlato in altri sorsi, cioè l‘invecchiamento della popolazione.

Questa bolla demografica accentua un problema che ci toccherà tutti e specialmente chi, per sua fortuna, è giovane, quello della pensione. https://www.sergiorotaconsulenza.it/2020/02/07/non-facciamo-gli-struzzi/

Non mi importa un fico secco pubblicizzare i fondi pensione per la fiscalità o qualsiasi altro strumento, usa quello che vuoi però: “BISOGNA PENSARCI”.

Una nazione con una popolazione più vecchia vuol dire maggiori costi previdenziali, maggiori costi per l’assistenza agli anziani e di conseguenza pressioni sulle casse INPS.

Le persone più colpite saranno i giovani.  Da una parte avranno un taglio maggiore della pensione, perché arrivando meno risorse all’INPS minori saranno le prestazioni che riceveranno in futuro, dall’altra però l’età consentirà loro di fare accantonamenti meno importanti ma per un lasso di tempo maggiore, garantendo quindi un risultato positivo.

Facciamo un esempio: 100 € mese per 30 anni con una rivalutazione del 3%

E se rendesse il 7 come hanno fatto i mercati azionati negli ultimi 50 anni?

Provate a pensare di regalare 20 anni ai vostri figli o nipoti, accantonando per loro sin dalla nascita, e per i genitori ci potrebbe essere la ciliegina sulla torta di un ulteriore guadagno dato dal risparmio fiscale.

Il Covid-19 accentua un problema, e ci impone di risolverlo. La mia funzione sociale è quella di sensibilizzare al problema e dare le soluzioni.

Possiamo obiettare che in un momento come questo pensare ad accantonare per la pensione non sia il problema primario, e potrei anche essere d’accordo, ma al di là di quello che è successo in questo momento nelle RSA poter scegliere in quale struttura essere assistiti in caso di bisogno fa la differenza.

Forse l’ho toccata un po’ troppo forte, ma la posta in gioco è proprio questa.

Al problema della demografia se ne aggiunge un altro, le nostre pensioni sono legate a corda doppia con il PIL nazionale, che già negli ultimi anni cresceva poco. Con il Covid-19 avremo sicuramente un peggioramento, ecco perché un accantonamento fatto sull’economia reale e globale sarebbe decisamente preferibile, tenendo conto che il PIL del mondo è cresciuto 6 volte rispetto al nostro.

Ultimo, ma non ultimo il suicidio fiscale di chi è dipendente, cioè lasciare il TFR in azienda dove la tassazione è molto più alta rispetto a quella dei fondi pensione. Infatti quando il lavoratore andrà in pensione sul TFR accantonato pagherà una tassazione separata calcolata con le aliquote IRPEF mentre con i FP l’aliquota massima sarebbe del 15% con ulteriori possibili riduzioni in base agli anni di permanenza nel fondo, fino ad un minimo del 9%

La pianificazione della rendita da avere nella terza età diventa fondamentale.

Perché siamo un paradiso fiscale?

Considerare l’Italia, uno dei paesi dove la pressione fiscale è tra le più alte d’Europa, un paradiso fiscale, può sembrare una follia, ma se parliamo di tasse di successione in Italia dobbiamo ritenerci fortunati in quanto abbiamo la tassazione più bassa del vecchio continente.

Sono anni che viene ventilata la possibilità di alzare le aliquote delle tasse di successione ed allinearle alla media Europea, circa il 23%.

Se si confrontano le aliquote europee con la nostra (vedi tabella) possiamo notare che l’incidenza sulle nostre tasche, qualora venissero ritoccate, sarà notevole.

Ho già accennato alle tasse di successione lo scorso anno nel sorso https://www.sergiorotaconsulenza.it/2019/11/23/a-volte-non-bastano-gli-scongiuri/ , ma quello che stiamo vivendo mi impone di tornare sull’argomento.

In questo periodo il Covid-19 la fa da padrone, ma ci sta portando a sforare il 150% del rapporto debito/PIL con chiare ripercussioni su economia, conti pubblici e naturalmente prima o poi sarà plausibile che qualcuno venga a batter cassa per chiederci di onorare i nostri debiti.

Anche se in Europa passasse la mozione franco/italiana dei Coronabond, che non influirebbero sul nostro debito pubblico, si potrebbe scendere dal 155% al 145% ad esempio,” la stessa differenza che c’è tra il correre e scappare” avrebbe detto mio padre.

Chiaramente occorre recuperare denaro per abbassare il debito, alzare le tasse sulla successione è una strada che potrebbe essere percorsa, anche tenendo conto dell’età media molto alta degli italiani e la percentuale di risparmio, e il patrimonio immobiliare annesso.

Se prendiamo in considerazione il parametro età possiamo ipotizzare il trasferimento dei patrimoni da una generazione all’altra nei prossimi 20 anni, questa potrebbe diventare una buona occasione per lo stato per alzare le aliquote e di conseguenza avere più entrate.

Senza abbassare le franchigie, ma tenendo conto della proposta di legge 2830/2005 che prevede di inserire nel calcolo delle successioni gli immobili al valore OMI (osservatorio del mercato immobiliare), il quale valuta gli immobili in base ai prezzi delle compravendite nella zona dove è sito l’immobile.

Questo parametro un valore mediamente doppio del valore catastale, quindi lo stato si troverebbe una base imponibile molto più alta tenuto conto delle proprietà immobiliari che passeranno di mano.

Al valore degli immobili si dovranno sommare i risparmi, e a questo punto le franchigie saranno, in molti casi, azzerate.

Tasse più alte vogliono dire entrate più alte per l’erario.

Lo studio di una pianificazione successoria, parolaccia con cui si identifica il trasferimento del frutto del nostro sudore agli eredi, è fondamentale per non avere un salasso erariale.

Ci sono strumenti che possono difenderci da questa possibilità? Assolutamente si.

Questi strumenti possono essere inseriti all’interno della pianificazione e risolvono, oltre al problema fiscale anche un altro annoso problema quello delle successioni legittime, di cui vi parlerò in un prossimo seminario.

In questo periodo ci siamo resi conto della nostra fragilità.

E’ importante recuperare una certa serenità, un passo per affrontare con il cuore più leggero il nostro futuro e sapere che i nostri sforzi non saranno stati vani, è quello di pianificare il trasferimento del nostro patrimonio.

Se pensi che pianificare il passaggio della tua ricchezza ai tuoi cari sia una cosa da tenere in considerazione non esitare a chiamarmi, studieremo e metteremo in atto la miglior strategia possibile.

Prenota la tua consulenza gratuita

Benessere? Una delle ragioni potrebbe essere la cultura.

“Negli ultimi anni, in un numero crescente di paesi, pratica culturale e benessere sono riconosciuti come fenomeni associati.”

Così Annalisa Cicerchia scriveva in un articolo del 2017 sul Giornale delle fondazioni.

La crescita di un paese e il suo benessere, nascono o per lo meno sono legati alla sua cultura.

Questo concetto viene riportato costantemente in molte pubblicazioni, qualcuno addirittura ha dichiarato: “La cultura è un vero farmaco”.

Sempre indagando sul rapporto cultura benessere, ho scoperto che un’indagine condotta in 78 paesi dalla London School of Economy, evidenzia che le regioni con un numero maggiore di atenei universitari hanno un PIL più alto. 

Andiamo con ordine.

Italia, culla della cultura per millenni oggi si trova a navigare a vista.

Da un rapporto del dicembre 2019 dell’OCSE PISA, non la nota città della torre, ma acronimo di Programme for International Student Assessment: http://www.triesteprima.it/formazione/scuola/studenti-italiani-poco-preparati-trieste-2019.html  si evince che gli studenti italiani hanno avuto un peggioramento della preparazione negli ultimi 10 anni.

Si nota che i nostri ragazzi hanno una preparazione in scienze, lettura e matematica inferiore agli studenti di molti paesi OCSE, (organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico), e leggono meno degli altri, questo è confermato da un indagine statistica sulle abitudini degli italiani  relativamente alla lettura, evidenzia che solo 4 italiani su 10 (Istat dati 2017) leggono un libro all’ anno, altra cosa che viene segnalata un diverso grado di cultura tra sud e nord Italia più elevato degli studenti del nord rispetto a quelli del sud.

E’ di questi giorni la notizia che nel bel paese non si riapriranno più le scuole a causa del Covid-19, e inoltre non siano pronti a fare lezioni a distanza, questo non fa certo onore al nostro paese, se siamo tra gli ultimi non è tutta colpa degli studenti.

Ma io mi occupo di denaro ed ho voluto capire ed approfondire l’analisi del rapporto cultura e benessere finanziario.

Studi recenti, oltre a quello citato, hanno dimostrato che cultura e benessere finanziario vanno a braccetto, quindi è ipotizzabile che per far ripartire questo paese gli investimenti vadano fatti in cultura.

Sono andato a verificare se è vero, un conto sono le parole l’altro i fatti, ed ho scoperto che la Cina che ha il PIL più alto si colloca in vetta anche nella cultura finanziaria, grazie anche all’esistenza di un piano per migliorare la conoscenza del denaro.

E l’Italia?

Come si nota dall’ indagine di Standard & Poor’s e Gallup fatta su 150.000 persone ci collochiamo al penultimo posto tra i primi 15 paesi europei (vedi grafico).

Dal grafico si vede che il nord Europa, che ha un grado di benessere migliore sia sociale che economico, ha un’educazione finanziaria migliore,

Dati tutti questi indizi possiamo sicuramente affermare che un grado di cultura maggiore corrisponde ad un benessere maggiore.

Nei prossimi mesi farò un piccolo corso di educazione finanziaria, disponibile sul mio sito www.sergiorotaconsulenza.it perché come dico da tanto tempo “Io non ci sto”.

Non è necessario diventare economisti, ma una cultura di base ci aiuta a migliorare i nostri risultati.

Una buona cultura finanziaria ed una corretta pianificazione possono farti raggiungere i tuoi obiettivi di vita. Vuoi saperne di più?

Prenota la tua consulenza gratuita