Cosa resterà dopo la crisi? Quale sarà la nuova 600

Ridendo e scherzando sono arrivato ad un anno di Sorsi di finanza, chi l’avrebbe mai detto l’anno scorso che saremmo stati in quarantena da lì ad un anno?

Parlando con un amico sulla crisi e di cosa ci lascerà, mi diceva che a suo cognato quando era in Giappone per lavoro molti anni fa, è capitato di avere in riunione persone con la mascherina, perchè influenzati e quindi non volevano infettare gli altri.

Da noi se si vedeva, prima di febbraio 2020, uno con la mascherina lo si prendeva per come direbbero i toscani, “bischero”, forse invece è un segno di grande civiltà che dobbiamo portarci a casa, e chi lo sa anche nei prossimi anni usarli quando siamo influenzati.

Si è parlato di economia e di E-commerce, mi ha raccontato che sua moglie, amante del lavoro a maglia è rimasta senza lana, ha chiamato la signora del mercato da cui si rifornisce la quale le ha detto che il figlio sta organizzando il sito per le vendite e che le avrebbe consegnato la lana a casa, un nuovo servizio che stava implementando.

Come si dice? La necessità aguzza l’ingegno.

Siamo certi che questa crisi, che ci sta cambiando le abitudini non lascerà strascichi e le persone cambieranno modo di rapportarsi e confrontarsi? certamente sì, ma questa rivoluzione farà nascere nuove esigenze e nuove idee.

Sino ad oggi il sabato era destinato alla spesa, ma in questo momento molti stanno imparando che te la consegnano anche a casa.

Sarà perciò liberato il tempo impiegato per fare la spesa, che potrà essere utilizzato per altro, qualcuno sul divano, ma altri si ingegneranno in qualcosa di nuovo.

Chiuderanno i supermercati? Non credo, per molti il rito della spesa resterà intatto.

Come dicevo prima si apriranno nuove strade e nuove esigenze che andranno soddisfatte, come si evolverà questo mondo?

Continuando la nostra chiacchierata ne è che il digitale la farà sempre più da padrone, specializzazione dei servizi e bisogno di consulenza, evoluzione del Green e attenzione all’ambiente, qui si apriranno nuovi scenari di lavoro.

Altro mondo che si avvantaggerà quello della telefonia, abbiamo scoperto lo Smart working e molto probabilmente sarà il futuro, molte persone vorranno lavorare da casa e migliorare la qualità della vita.

Questa crisi è come la guerra ci hanno detto, e come questa lascia sul campo delle vittime, ma come sempre dopo la guerra si ha la ricostruzione, oggi dobbiamo ricostruire una società e delle certezze, con l’auspicio che come nel secondo dopoguerra si riesca a trovare anche oggi una 600 che possa essere il simbolo della rinascita, io sono convinto che da qualche parte c’è perchè come l’araba fenice anche questa società saprà rinascere dalle sue ceneri.

Chiudo questo pezzo con una frase di auspicio presa dal libro di Francesco Guccini, -Tralummescuro, ballata per un paese al tramonto- che dice “Con la gran voglia di ballare che, nel dopoguerra, faceva risplendere di luce propria l’universo mondo tutto”.

                                                                                                     Sergio Rota