Oggi sono uscito a fare una passeggiata intorno alle 13, il paesaggio abbastanza surreale, la strada vuota mi ricordava il 1973 che per chi ha qualche capello bianco come me evoca uscite con bicicletta e pattini per strada.
Mentre camminavo è arrivata una chiamata di mio figlio che lavora nel bar di un supermercato, mi dice: “papà ci hanno fatto chiudere alle 11,30 e lasciano entrare nel supermercato solo 20 persone alla volta e fuori c’è una fila lunga di gente che come 2 settimane fa esce con i carrelli stracolmi”.
Se la strada mi ricorda il 1973 questo mi ricorda il 2001 Twin Towers.
Cerchiamo di mettere tutto sotto la giusta luce, nel 2001 abbiamo assistito ad un attacco violento che ha fatto molti morti e si poteva pensare ad una escalation di guerra, oggi il panico da acquisto compulsivo mi sembra eccessivo.
Se ci mettiamo che nella serata di sabato la fuga dalla Lombardia ha dato prova dello scarso senso civico del popolo italico, e la zuppa è servita.
Corona Virus, sicuramente non va sottovalutato, ma sicuramente sarà debellato, come tutte le epidemie finirà e tra qualche anno si leggeranno solo dei numeri e delle statistiche, ma oggi sicuramente parlare di numeri con chi fugge per il panico non serve.
Scappare da una misura che potrebbe portare ad avere lo stesso dato apparso stamattina delle guarigioni in Cina aumentate del 70%, non serve ad altro se non ad aumentare i rischi di contagio.
Parlando di finanza, in settimana le principali testate sancivano il ritorno al livello pre-crisi delle borse cinesi, questo, anche grazie al fatto che i contagi diminuiscono ogni giorno per merito alle misure restrittive seguite dai cinesi.
Come affrontare questo periodo di volatilità, “calma e sangue freddo” avrebbe detto mio papà, io aggiungerei accantonamenti costanti e non rifugiarsi in liquidità perché si perde un’occasione.
Vi ho parlato dell’11 settembre 2001, quella sera feci fare ad un cliente un piano di accumulo che per i più appariva contro qualsiasi logica, ma lui ci ha creduto ed ha continuato ad accantonare anche se le borse sino al 9 marzo del 2003 sono scese, quando nel 2007 ha venduto il tutto per comprare casa piangeva dalla contentezza, aveva molto di più di quanto si aspettasse, faccio questo lavoro per quelle lacrime, e quindi quando vedo i mercati scendere vado a cercare i clienti per farli piangere di gioia.
Il mondo si riprenderà perché da questa esperienza si imparerà che la globalizzazione fa sviluppare l’epidemia in fretta, ma allo stesso modo fa sì che tutti si impegnino per trovare una soluzione, avremo un mondo più coeso che sarà più pronto a reagire nell’eventualità si presentasse un altro virus.