Cinque errori da non commettere negli investimenti. Bias domenistico.

“Bias Domestico.”

Potrei cominciare il sorso di oggi con il proverbio “Moglie e buoi dei paesi tuoi“.
Gli italiani hanno la predilezione per gli investimenti di casa nostra, amano strumenti che conoscono come i BTP,  i titoli obbligazionari della propria banca o ancora alcune azioni di aziende italiane, le più conosciute e pubblicizzate.
Questo tipo di investimento dà loro sicurezza perché la vicinanza con l’emittente, sia esso lo stato, una banca, o un azienda, dona loro l’illusoria convinzione di avere un certo controllo sull’investimento.

L’investitore è convinto di avere un controllo maggiore sul proprio investimento se l’emittente è a portata di mano, come se potesse intervenire in tempi brevi sulle scelte del governo o sulle politiche aziendali.
Gli esperti psicologi chiamano questo tipo di comportamento “Bias”  (distorsione) domestico.
Vorrei però fare una riflessione su questo tipo di comportamento.  La maggior parte degli italiani ama avere il lavoro vicino a casa, è proprietario/a di casa/e in Italia, ha gli affetti nel nostro paese. A tutto questo aggiungiamo che anche il denaro viene investito nei mercati italiani.

La domanda che mi sorge spontanea è: “concentrare tutto in un unico paese non potrebbe essere rischioso?”.

Nell’autunno 2018 una nota società di rating ha deciso di restare neutrale, per quanto riguarda il suo giudizio sull’Italia, cioè non ha dato suggerimento di vendere i titoli di stato italiani. Qualora lo avesse fatto il rating dell’Italia sarebbe sceso, i nostri titoli sarebbero diventati, come si dice in gergo finanziario “Junk” cioè titoli spazzatura e quindi per le regole europee avrebbero dovuto essere venduti dalle banche, dalle assicurazioni, etc che non avrebbero più potuto detenerli in portafoglio.

Vi immaginate cosa avrebbe voluto dire? Lo stato non avrebbe avuto la possibilità di ricomprare i propri titoli, quindi la prospettiva degli investitori sarebbe stata quella trovarsi in tasca titoli come minimo deprezzati, senza dimenticarsi che avrebbe potuto essere dichiarato addirittura il cosiddetto default, cioè il fallimento.

Quindi ricapitolando uno scenario non proprio allettante; alta possibilità di perdere il lavoro, valore degli immobili/case diminuito, e i nostri risparmi? Anch’essi investiti in Italia. Ecco quindi perché dare ascolto a chi ci suggerisce di ripartire il nostro patrimonio in diverse aree del mondo, perché ci aiuta a limitare o addirittura ad eliminare uno dei rischi più grossi in campo finanziario, cioè la concentrazione di interessi.

Come posso aiutarti? Usando la diversificazione e altri strumenti che mi permettono di darti il meglio in base alle tue esigenze ed obiettivi. Come sempre lo strumento finanziario non è il fine, ma il mezzo.

Quello che abbiamo trattato oggi è il primo dei 5 errori in campo finanziario che andremo a ad affrontare nei prossimi Sorsi.

Sabato prossimo parleremo di “ancoraggio” un altro dei comportamenti errati quando si investe.

Buon sabato

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