2010/2020 Uno sguardo sul passato recente

Cosa ci ha lasciato questo decennio?

Se guardassimo indietro al 2010 cosa vedremmo?

Sicuramente gli Stati Uniti che tentavano di uscire dalla crisi che i mutui Subprime avevano scatenato.

Una situazione che ha spinto la banca centrale americana a immettere sul mercato montagne di liquidità e di abbassare i tassi ai minimi storici.

A distanza di 10/12 anni fatichiamo a ricordarci gli impiegati di Lehman Brothers che uscivano dai loro uffici con gli scatoloni in mano, immagini che hanno fatto il giro del mondo e che hanno comunicato un messaggio unico nella storia: “Le banche possono fallire”.

Immagini e notizie catastrofiche che parlavano solo di crisi e fine di un’era; sui mercati si poteva toccare con mano lo sconforto, gli investitori erano allo sbando.

In Europa non stavamo meglio, aleggiava il problema del debito sovrano che sarebbe sfociato nella crisi del 2011.

Si parlava di fine dell’Europa, di fallimento della Grecia e dell’Italia a rischio con spread a 500 punti, di Portogallo e Spagna e chi più ne ha più ne metta.

Un quadro sicuramente deprimente che ha portato ad un nuovo paradigma dell’economia ed a nuove tendenze sui mercati.

Di questo e di molto altro tratterò e approfondirò nei seminari del 05 febbraio e 04 marzo, dove affronteremo insieme un viaggio, da dove veniamo e dove stiamo andando, come sposare i nostri obiettivi ai nuovi trend di investimento.

Quale è la differenza tra paura e rischio ?


La paura è un movimento irrazionale dato dall’incertezza del momento.
Cosa fa nascere la paura sui mercati finanziari?
Di solito è una notizia che i media enfatizzano a portare il risparmiatore a pensare che il proprio denaro sia in pericolo e quindi la possibilità di perdere diventa veramente importante. 
Spesso e volentieri abbiamo notato che le notizie hanno poi avuto conseguenze meno gravi sugli investimenti dei risparmiatori di quanto si pensasse. Un esempio la reazione alle notizie sulle vicende iraniane che hanno creato più tam tam mediatico e paura tra gli investitori di quanto sia in effetti successo.
In alcune trasmissioni si è parlato addirittura di terza guerra mondiale, la cosa ha sconvolto le persone che hanno pensato di disinvestire o addirittura lo hanno fatto.
Luca Spoldi su “Investiment” del 13 gennaio titolava il suo articolo “Si possono fare soldi in borsa anche vendendo la paura”.
Nell’articolo si spiega come una mano forte che si trova nel mercato ha approfittato della paura dei risparmiatori per speculare sulla discesa dei mercati.
La paura è legata alle emozioni che come detto più volte non sono amiche degli investimenti, ecco perchè si parla di finanza comportamentale, scienza che studia come mitigare gli errori che nascono dalla pancia.
Il rischio, a differenza delle paure, è un parametro misurabile e, come tale, riducibile usando delle tecniche di investimento che attuano la diversificazione o la decorrelazione.
Ci sono indicatori ben precisi che misurano ad esempio il rischio di un titolo aziendale correlato al mercato in cui l’azienda produce.
Ci sono poi indicatori di rischio legato alle esperienze dei risparmiatori.
I risparmiatori possono vedere la riduzione del rischio di portafoglio dando quante più informazioni sul loro rapporto con il denaro ai loro interlocutori che, maggiori dati avranno a disposizione maggiori saranno le difese che potranno usare per difendere il portafoglio dei loro assistiti.
Concludendo, le paure non sono amiche degli investitori e necessitano di un “moderatore” per ridurre la loro incidenza, mentre il rischio può essere ridotto con l’uso degli indicatori e delle informazioni dei risparmiatori.
Nei prossimi seminari affronteremo questi argomenti, non perdere i prossimi eventi, un investitore cosciente ha statisticamente più risultati di uno che non ha conoscenze in campo finanziario. Buon sabato.

Uomo o macchina?

Potrei partire con delle previsioni per il 2020 ma come ormai hai imparato dai miei Sorsi precedenti, le previsioni le fanno gli astrologi e non i consulenti.(https://www.sergiorotaconsulenza.it/2019/07/20/un-anno-di-mercati-e-poco-sembra-essere-cambiato-cosa-dobbiamo-aspettarci/) Quindi ……

……quindi parto con questo primo Sorso dell’anno con alcune riflessioni. La prima viene da una statistica che ho letto, fatta dalla Consob dove risultano in continuo aumento le masse di risparmio gestite tramite Robo Advice cioè tramite delle piattaforme elettroniche con algoritmi matematici. Leggendo questo articolo mi è venuta una riflessione sui lavori che stanno o sono stati sostituiti dalle macchine. Vi è capitato recentemente di andare in albergo? Il cappuccino ve lo fa una macchina, allo stesso modo il bigliettaio è stato sostituito da un obliteratore meccanico, il casellante sta per essere sostituito dal telepass o dal pagamento elettronico. Sempre vagando nei miei pensieri mi sono chiesto: “berrei una birra presa da un distributore automatico in un pub?” La risposta è no. Anche in campo medico si stanno usando i robot, ma con il paziente ci parla un uomo.  Il logo del mio team di lavoro, anche se formato dalle iniziali dei cognomi dei due componenti, mette in contrapposizione l’intelligenza artificiale con quella naturale. La seconda considerazione viene da uno di voi, che chiameremo Gigi, che qualche giorno fa mi ha chiamato un po’ allarmato dalle ultime vicende mediorientali e come avrebbero potuto influire su suoi risparmi. Mi sono sentito di rassicurarlo dopo averlo invitato ad attendere qualche giorno per vedere come sarebbero andate avanti le cose. In effetti chi avrebbe potuto chiamare Gigi se al posto di una persona a gestire i suoi risparmi ci fosse stato un computer con delle formule matematiche? La terza riflessione nasce da un evento a cui ho partecipato dove il relatore ha fatto emergere le emozioni delle persone portandole a superare i loro limiti.  Riassumendo il tutto, la sintesi che otteniamo è: “Il mondo della consulenza non necessita solo di click su questo o quello strumento finanziario, o di algoritmi che decidono quando è il momento di comprare o vendere un titolo. Il mondo della consulenza ha bisogno soprattutto di persone e di fiducia. Persone che tra loro si scambino idee ed opinioni ed emozioni, interagendo per trovare le soluzioni più adatte.  Persone con cui parlare non solo quando accade un fatto sociopolitico così grave, ma anche quando si cercano soluzioni per acquistare una casa per un figlio, oppure per fare un confronto tra il tasso di interesse applicato da due società finanziarie per acquistare un’auto nuova, oppure per sapere come mettere da parte dei soldi e risparmiare sulle tasse, oppure ancora come accelerare le pratiche quando viene a mancare un nostro caro oltre a fornirci qualche parola di conforto. Ecco, queste cose un Robot Advisor non le fa”. Quindi per concludere, penso che sia normale che una macchina possa sostituire l’uomo per le operazioni finanziarie più comuni, anche i cassieri in banca sono stati sostituiti in parte dai bancomat, però per la consulenza vera e propria, quella fatta per temi molto più importanti che incontriamo nella vita di tutti i giorni e che riguardano le nostre emozioni e i nostri sogni, le persone restano un elemento insostituibile. Scegli tu ora la persona che più ti aggrada. Ci sentiamo presto. Ciao.

Consulto? Google vs …..

“Se venite per avere la conferma della vostra diagnosi su google, rivolgetevi prima ad un altro esperto Yahoo”

Questo cartello trovato fuori da uno studio medico mi ha fatto prima sorridere e poi riflettere.

Una volta entrato dal medico abbiamo chiacchierato sul cartello e la sua risposta è stata 

“ Se si tratta di un dolorino o cose di questo genere vengono già con anche il nome del farmaco, quando però faccio fare gli esami per il dolorino sparisce Google ed anche il farmaco, la percezione che possa essere qualcosa di più serio li spaventa”.

Questa condizione può essere definita come “percezione del rischio” che attiva i recettori del cervello rettile che, come formulato da Paul MacLean nella sua teoria dei tre cervelli, ci mette in guardia dai rischi aumentando la nostra attenzione.

Google che sino ad un momento prima sembrava la panacea di tutti i mali, sparisce dalla nostra vista ed il medico che doveva essere il mero compilatore di ricette, diventa centrale. La sua conoscenza del paziente e delle dinamiche può essere la soluzione.

Un parallelismo con il consulente finanziario mi viene spontanea, figura spesso denominata ” medico del risparmio”.

Come i medici anche i consulenti finanziari devono tenere conto di Google e motori di ricerca vari, e spesso trovano clienti scottati dal famoso e diffuso  “fai da te”.

Cosa manca ai consulenti rispetto ai medici? Gli esami. Gli investitori non hanno la percezione, anche per la scarsa cultura finanziaria, che un esame approfondito della loro situazione possa ridurre in maniera importante il rischio, non soltanto di perdere soldi, ma quello ben più grave di non raggiungere i propri obiettivi.

Arrivare all’età della pensione, ad esempio, e non avere pianificato l’integrazione alla previdenza pubblica, può risultare drammatico per chi ne è vittima.

Si può fare una pianificazione con un motore di ricerca? Certamente si, ma c’è un rischio importante: il nostro sistema limbico, cioè il nostro cervello emotivo, il secondo cervello di MacLean.

Vi è mai capitato di avere una convinzione e vedendo un TG sentiate solo notizie che fortificano le vostre idee? A me si. Il fatto è che per natura sentiamo o percepiamo solo ciò che ci permette di cementare le nostre convinzioni e quindi di portarle avanti con forza.

Se ascoltassimo con maggiore attenzione, o meglio ancora ci confrontassimo con altre persone, potremmo migliorare la nostra percezione e quindi trovare eventuali errori o anche semplici migliorie alle nostre idee.

Nel caso di un motore di ricerca, questo restituisce solo quello che gli viene chiesto senza le fondamentali domande di controllo che servono a dare il giusto focus alle cose, vale quanto una anamnesi fatta su Google o Yahoo senza l’ausilio del medico.

Per fare una corretta pianificazione bisognerebbe usare il terzo cervello quello razionale, che MacLean chiama neo-corteccia. 

Specialmente per chi è già stato investitore e ha avuto gioie o dolori, la pianificazione fatta da una terza persona può evitare che le emozioni ci portino a fare errori comportamentali.

Purtroppo spesso ci accorgiamo degli errori a posteriori, ma potrebbe essere tardi.

La prima cosa per non fare errori è pianificare. In allegato un piccolo schema per cominciare.

Questo è solo l’inizio. Non esitare a contattarmi se vuoi approfondire la tua pianificazione.