Finanza e società

L’immagine che ho scelto non è per nulla incoraggiante, anzi decisamente inquietante. Ma l’ho scelta apposta perché molti sostengono che ci stiamo avvicinando velocemente ad un punto di non ritorno e la cosa mi spaventa un po’.

In poco più di due secoli lo sviluppo industriale dell’uomo ha prodotto tanta ricchezza e tanto benessere, ma a quale prezzo? In poco più di duecento anni abbiamo quasi distrutto quello che la natura ha prodotto in milioni di anni.

E’ il momento di intervenire altrimenti il futuro sarà critico per tutti e anche la nostra sopravvivenza sarà messa a repentaglio. Tutti i giorni viene sollecitata la nostra anima ecologista a comportamenti più sostenibili e questo dovrebbe essere declinato anche nelle nostre scelte di tipo finanziario. Il mondo della finanza, etichettato spesso come un mondo senza regole e votato solo al facile profitto, da alcuni decenni si è imposto di investire in aziende che abbiano un’anima GREEN. I fattori che hanno guidato questa scelta, sono identificati nella sigla E.S.G. cioè Environment/Ambiente, Social/Sociale, Governance/Buon Governo. Di questi fattori viene tenuto conto nelle scelte di investimento da parte delle Società di Gestione prima di puntare su un titolo di un’azienda piuttosto che di un’altra. Di conseguenza molte aziende stanno forzando la loro conversione green per continuare ad essere competitive e acquistate sul mercato. Così come gli investitoti istituzionali anche i risparmiatori dovranno orientarsi su scelte sempre più consapevoli in termini di sostenibilità e ambiente. Sarà perciò importante nelle prossime scelte di investimento tener conto di questa realtà. Sarebbe facile chiudere questo Sorso con l’immagine della foresta amazzonica che brucia, ma ho scelto di stare un po’ più vicino a noi dove le cose non vanno molto meglio. L’immagine della pianura padana avvolta nello smog ripresa dall’astronauta Nespoli pochi mesi fa è abbastanza eloquente. Tra poche settimane inizierò il programma di incontri finanziari e quello della Finanza Sostenibile sarà uno degli argomenti che tratterò.

Venti di incertezza

Come ho già detto nel Sorso del 10 di agosto, arrivati al giro di boa dell’anno, si pensa a come programmare gli ultimi mesi che ci porteranno alla fine del 2019 e per fare questo non bisogna dimenticarsi di quello che è accaduto fino a qui. Dopo la flessione dei mercati di fine 2018 , la ripresa è stata eccezionale, al di là di ogni previsione.

La spinta è arrivata da economie globali in crescita, anche se poi non sono mancati degli scossoni, sia internazionali che di casa nostra, portati dai soliti “venti di instabilità” che ormai conosciamo bene: “dazi, brexit, spread, flat tax” e chi più ne ha ………. Ma chi deve investire i propri risparmi, prima di prendere una decisone, può fare previsioni riguardo a questi eventi, tenere conto di tutte le variabili, e fare scelte razionali e coerenti ? Difficile ! Dopo tre anni e qualche governo saltato la brexit è ancora in alto mare. Cina e USA se le danno di santa ragione a colpi di dazi e valute. Il governo italiano che rischiava di cadere un giorno si e l’altro pure , nel frattempo è caduto, aprendo una crisi politica complicata e in Europa c’è un governo insediato da poche settimane che ancora sta discutendo con i vari stati membri per deciderne i rappresentanti. Per non parlare dei vari conflitti internazionali e di un “matto” che ogni tanto spara qualche missile nel mare giapponese per divertimento. Mi torna in mente l’immagine un po’ macabra che vi ho inviato qualche settimana fa, della maga che cerca di leggere la palla di cristallo. Se dovessimo interpretare tutto quello che ci accade intorno prima di decidere non faremmo più nulla. Anche il mondo degli investimenti non è immune a tutto questo, la dimostrazione ci viene dai tanti miliardi (circa 1500) di €uro depositati sui conti degli italiani che ancora non hanno trovato una collocazione stabile. La soluzione contro le incertezze , senza cercare ricette innovative e veggenti , ci viene da un unico termine che in finanza è fondamentale, cioè “Diversificazione”. Attenzione, diversificare non significa “un po’di tutto a casaccio”. Un po’ di tutto va bene, ma per soddisfare esigenze diverse. Perché Risparmio ? I motivi per risparmiare, ossia per sottrarre una parte del reddito al consumo, sono riconducibili all’investimento per aumentare il proprio reddito, all’accumulazione per trasmettere un’eredità e all’incertezza che sollecita la costituzione di una riserva da utilizzare in caso di necessità. E’ evidente che queste tre motivazioni abbiano tempistiche diverse di realizzo. Di conseguenza anche lo strumento che dovremo utilizzare dovrà essere diverso. E anche il risultato finale sarà sicuramente diverso. Perciò non preoccupiamoci se “venti instabili e turbolenti ” attraversano il nostro quotidiano, tanto non possiamo ne prevederli, ne combatterli. Ma possiamo prepararci affinché i loro effetti non incidano sulle nostre scelte finanziarie e quindi sui nostri progetti presenti e futuri, attraverso strategie e metodi che ci consentano di organizzare e pianificare il nostro oggi e il nostro domani.

Inflazione, Buona o Cattiva ?

Inflazione, Buona o Cattiva ? Mario Draghi, vista la situazione economica europea in rallentamento, soprattutto quella tedesca, ha anticipato una possibile nuova fase di stimolo attraverso l’acquisto di titoli di stato dei paesi membri che probabilmente ufficializzerà durante la prossima riunione. Inoltre ha confermato che potrebbe intervenire sui tassi perché l’obiettivo di riportare l’inflazione a livello neutrale non sta avendo buoni risultati. Cosa che fra l’altro due giorni fa ha fatto anche la FED.

Ma l’inflazione non aveva una connotazione negativa ? Cerchiamo di sgombrare il campo da eventuali dubbi. “L’Inflazione misura l’aumento dei prezzi di beni e di servizi in un determinato periodo di tempo”, tant’è che esiste un paniere di prodotti e servizi europeo, oltre che dei singoli paesi, che viene monitorato costantemente. In base alla definizione, l’inflazione appare quindi come un parametro negativo, un suo aumento determina un ridotto potere d’acquisto dei nostri soldi.

Dobbiamo pertanto cercare di capire perché la Banca Centrale dichiara di voler riportare l’inflazione intorno al 2%. Come sempre in finanza e in economia, il bianco e il nero sono molto rari ed esistono invece tante sfumature di grigio.

Se l’aumento dell’inflazione è troppo accentuato, significa che i consumi sono cresciuti troppo, sostenuti dall’aumento degli stipendi e quindi dei costi che le aziende devono sostenere per produrre, conseguentemente assisteremo all’aumento del prezzo dei beni da loro prodotti. In questo caso si innesca un circolo vizioso, poiché se l’economia generale non cresce di pari passo all’inflazione il meccanismo si inceppa e tutto si ferma.

Un’inflazione moderata, intorno al 2% sott’intende un’economia sana e sostenibile sia per le aziende che per i consumatori, da qui l’obiettivo di Draghi. In questo momento l’inflazione è troppo bassa, e oltre ad evidenziare una crescita economica lenta, si ripercuote su salari e produzione. Anche le banche che sostengono l’economia attraverso prestiti e mutui, non sono incentivate a investire su questi strumenti in quanto la deflazione cioè un livello di inflazione negativo, determina una diminuzione del valore reale del denaro che verrà rimborsato loro, rispetto a quello prestato. Anche in questo caso riportare l’inflazione ad un livello accettabile vuol dire rimettere in moto il mercato dei finanziamenti e quindi di spesa e di consumi. Da qui l’idea della BCE di immettere nuova liquidità sul mercato per sostenere le economie e quindi crescita e consumi. Abbiamo scoperto che la tanto vituperata Inflazione, può avere anche aspetti positivi se viene mantenuta sotto controllo. Come ti ho detto prima, in questa materia ad avere la meglio spesso i grigi, anche se per noi spesso è più semplice capire il bianco e il nero.
E come diceva una nota canzone di qualche anno fa ……. Buona Domenica !