Dividend Aristocrats

Buongiorno a tutti, eccomi qua per il Terzo Sorso ……….

In USA, nei mercati di riferimento lo chiamano il settore dei “Dividend Aristocrats”.Si tratta di un settore di aziende che hanno offerto, negli ultimi anni, dividendi stabili o in crescita. Società ad alta capitalizzazione ed alta liquidità, che fanno parte di settori maturi e che esprimono vantaggi competitivi difficilmente aggredibili.

I  “Dividend Aristocrats” si caratterizzano per essere imprese di alta qualità che premiano nel tempo i propri investitori con flussi significativi di dividendi. Ci saranno anche in Italia titoli azionari di questo genere ?

Secondo me, si.

Gli italiani, popolo di risparmiatori, (secondi solo al Giappone) da sempre ha puntato ad un introito fisso cioè la cedola dei BTP con rendimenti spesso interessanti. Acquistare titoli di stato però, a parte la convenienza finanziaria è stato un modo per aiutare il nostro stato a gestire la macchina pubblica, investendo così sul debito e non sul mondo produttivo . Ancora oggi che i rendimenti sui titoli di stato sono molto bassi, (il BTP 1 Ago 2023 4,75% rende lo 0,93%, il BTP 1 Mar 2026 4,50% rende l’ 1,59%) i risparmiatori non rivolgono il loro interesse verso coloro che generano ricchezza e lavoro,  cioè i mercati delle imprese.

Aziende da sempre fiori all’occhiello della nostra economia nel 2019 offriranno dividendi di tutto rispetto e in crescita  ( “Dividend Aristocrats”)  ai loro azionisti, frutto degli utili generati nel 2018. Ad esempio Intesa SanPaolo, prima banca italiana, staccherà un dividendo di € 0,197 che sul prezzo di chiusura di borsa di ieri sera corrisponde a poco meno del 9,00%, FCA quasi del 5,00%.   Dividendi oltre il 5,00% anche per Generali,  Mediobanca, ENI e Poste Italiane. Si calcola che lo stacco delle cedole influirà sull’indice di borsa in media del 4,20%. Decisamente numeri importanti. Nonostante questo la maggioranza dei risparmiatori italiani snobba l’investimento in titoli azionari di aziende italiane preferendo i titoli di stato,  convinti che il rischio che corrono sia inferiore.

Ma sarà veramente così ?

La prossima settimana, se non ci saranno notizie particolarmente interessanti da commentare, cercherò di spiegarvi perché questa convinzione non è completamente esatta parlandovi di un concetto  basilare per chi investe in titoli obbligazionari (di stato) e cioè la “Duration”.

Buon Week end a tutti, un saluto.