Previdenza come ottimizzare la parte fiscale

Benvenuto all’appuntamento settimanale con  “Un Sorso di Finanza”..…. Durante la settimana che si sta chiudendo,  la notizia più importante riguarda il rialzo del prezzo del petrolio.  Questo rialzo però si è verificato più per aspetti politici che economici, pertanto ho preferito non commentare, ti parlo perciò di un argomento sempre attuale e molto caro a noi tutti …… LE TASSE.

Una delle note dolenti  in questo periodo è il fatto che si avvicina la scadenza della “Dichiarazione  dei Redditi”,  momento in cui ci si domanda :  << Come potrei  pagare meno tasse…. ? >>

Uno degli strumenti che potremmo usare  tutti per rispondere a questa domanda, sono i Fondi Pensione.

Prendiamo in considerazione i tre aspetti Fiscali più importanti:

  • L’importo versato ogni anno viene scalato dal lordo dei nostri redditi diminuendo di conseguenza l’imponibile e quindi l’imposta,  perché sarà calcolata su un importo inferiore;  pensa quanto potresti  risparmiare in 35 anni di lavoro,
  • I guadagni generati, a scadenza saranno tassati ad una aliquota più bassa rispetto alla maggioranza degli strumenti  finanziari tradizionali,
  • Per i dipendenti  versare il TFR crea a scadenza un risparmio importante rispetto alla liquidazione. Un lavoratore con 35 anni di anzianità, quindi con una bella cifra accantonata sul TFR, avrà un risparmio minimo dell’8% sulla somma che dovrà percepire,  per esempio su  50.000,00 Euro avrà un risparmio minimo di  4.000,00 Euro che aumenta in base agli anni di versamento ed al reddito. Maggiore il reddito percepito e la durata dell’investimento, maggiore il risparmio totale.

Se hai già in essere un Fondo Pensione sai bene di cosa sto parlando, se invece no e vuoi avere un quadro più dettagliato sai come rintracciarmi …….

Ti auguro un buon week end  e arrivederci al prossimo sorso.

Duration

Buongiorno… Eccomi qui con un nuovo “Sorso”.

La notizia della settimana, come qualche “Sorso” fa, è che la BCE ha deciso di lasciare fermi i tassi di interesse, e quindi per non ripetermi,  visto che  ne avevamo già parlato per la stessa decisone presa dalla FED ,  ma soprattutto  perché   il mondo dei tassi di interesse è molto collegato all’argomento che vi avevo preannunciato   nell’ultimo mio messaggio ,  oggi parliamo di DURATION……..   

Come puoi vedere dalla immagine della formula matematica,  spiegarti come calcolare la Duration sarebbe molto complicato.

Cominciamo  quindi col dire che  la Duration  è un parametro per calcolare il rischio principale  dei titoli obbligazionari quindi anche i BTP.

Rappresenta il tempo che impiegherebbe un investitore  per tornare in possesso del denaro inizialmente investito, tenendo conto delle cedole di interesse.  Ad esempio,  due titoli che scadono nello stesso anno, ma con cedole differenti avranno una Duration diversa, cioè quello con cedola più alta avrà una Duration minore perché l’investitore impiegherà  meno tempo per tornare al valore investito , mentre per quello con cedola minore dovrà  avvicinarsi molto alla scadenza per rientrare in possesso  del capitale iniziale.

Se prendo invece due titoli con stessa cedola e scadenza diversa,  sarà quello con durata più breve  ad avere una Duration minore.

La Duration rappresenta perciò un indicatore di rischio, legato al tasso di interesse e alla scadenza, più questa  sarà lunga più il titolo sarà rischioso e varierà in maniera maggiore  al variare dei tassi di interesse del mercato di riferimento.

Come ho detto sopra,  nel primo “Sorso”  commentai il fatto che Powell  non aveva alzato i tassi di interesse negli Stati Uniti, << Ecco, tutto parte dai tassi di interesse ……..>>

Ti anticipo che prossimamente “Un sorso di finanza”  diventerà anche video, e in uno di questi  spiegherò con più precisione come le variazioni  dei tassi di interesse influiscono sulla Duration e quindi sulla rischiosità dei titoli obbligazionari.

Ti auguro un sabato  sereno , a presto.

Dividend Aristocrats

Buongiorno a tutti, eccomi qua per il Terzo Sorso ……….

In USA, nei mercati di riferimento lo chiamano il settore dei “Dividend Aristocrats”.Si tratta di un settore di aziende che hanno offerto, negli ultimi anni, dividendi stabili o in crescita. Società ad alta capitalizzazione ed alta liquidità, che fanno parte di settori maturi e che esprimono vantaggi competitivi difficilmente aggredibili.

I  “Dividend Aristocrats” si caratterizzano per essere imprese di alta qualità che premiano nel tempo i propri investitori con flussi significativi di dividendi. Ci saranno anche in Italia titoli azionari di questo genere ?

Secondo me, si.

Gli italiani, popolo di risparmiatori, (secondi solo al Giappone) da sempre ha puntato ad un introito fisso cioè la cedola dei BTP con rendimenti spesso interessanti. Acquistare titoli di stato però, a parte la convenienza finanziaria è stato un modo per aiutare il nostro stato a gestire la macchina pubblica, investendo così sul debito e non sul mondo produttivo . Ancora oggi che i rendimenti sui titoli di stato sono molto bassi, (il BTP 1 Ago 2023 4,75% rende lo 0,93%, il BTP 1 Mar 2026 4,50% rende l’ 1,59%) i risparmiatori non rivolgono il loro interesse verso coloro che generano ricchezza e lavoro,  cioè i mercati delle imprese.

Aziende da sempre fiori all’occhiello della nostra economia nel 2019 offriranno dividendi di tutto rispetto e in crescita  ( “Dividend Aristocrats”)  ai loro azionisti, frutto degli utili generati nel 2018. Ad esempio Intesa SanPaolo, prima banca italiana, staccherà un dividendo di € 0,197 che sul prezzo di chiusura di borsa di ieri sera corrisponde a poco meno del 9,00%, FCA quasi del 5,00%.   Dividendi oltre il 5,00% anche per Generali,  Mediobanca, ENI e Poste Italiane. Si calcola che lo stacco delle cedole influirà sull’indice di borsa in media del 4,20%. Decisamente numeri importanti. Nonostante questo la maggioranza dei risparmiatori italiani snobba l’investimento in titoli azionari di aziende italiane preferendo i titoli di stato,  convinti che il rischio che corrono sia inferiore.

Ma sarà veramente così ?

La prossima settimana, se non ci saranno notizie particolarmente interessanti da commentare, cercherò di spiegarvi perché questa convinzione non è completamente esatta parlandovi di un concetto  basilare per chi investe in titoli obbligazionari (di stato) e cioè la “Duration”.

Buon Week end a tutti, un saluto.